Crisi rovina la salute: italiani sempre più grassi e depressi

Loading

ITALIANI SEMPRE PIà™ GRASSI – Continua a crescere la percentuale di popolazione che ha problemi con la bilancia: nel 2010, oltre un terzo di quella adulta (35,6%) e’ in sovrappeso, mentre 1 persona su 10 e’ obesa (10,3%). Confermato il gradiente Nord-Sud: le regioni meridionali presentano piu’ persone in sovrappeso (Molise 41,8%, Basilicata 41%) ed obese (Basilicata 12,7%, Puglia 12,3%). Gli uomini sono piu’ grassi: e’ in sovrappeso il 44,3% di loro rispetto al 27,6% delle donne ed obeso l’11,1% degli uomini contro il 9,6% delle donne. In Italia, nel periodo 2001-2010, e’ aumentata sia la percentuale di quanti sono in sovrappeso (33,9% vs 35,6%), sia quella degli obesi (8,5% vs 10,3%). Circa 40.000 ricoveri sono attribuiti ogni anno all’obesita’ e ai disturbi da iperalimentazione come diagnosi principale.Preoccupanti i dati sui bambini in sovrappeso o obesi: la prevalenza e’ pari, rispettivamente, al 23% e all’11% dei piccoli da 6 a 17 anni.

Seguono i dati del Rapporto:

DIETA MEDITERRANEA IN CRISI – La crisi mette in difficolta’ la dieta mediterranea: fa impennare i prezzi di frutta e verdura.

Per la prima volta dal 2005, si registra un calo del numero di porzioni consumate/giorno (4,8% vs 5,7%, dato che era rimasto grosso modo stabile fino al 2008).

LA DEPRESSIONE AVANZA – La crisi genera anche malumore che spesso sfocia in depressione: l’uso di antidepressivi in Italia e’ cresciuto di oltre 4 volte in una decade (il consumo e’ passato da 8,18 dosi giornaliere per 1000 abitanti nel 2000 a 35,72 nel 2010). Anche quest’anno prosegue il trend di aumento che interessa, indistintamente, tutte le regioni e dura dal primo anno della rilevazione (2000). Le regioni del Centro-Nord, in particolare Toscana e Liguria, risultano avere consumi nettamente superiori rispetto a quelle del Sud. L’unica eccezione a questo quadro e’ rappresentata dalla Sardegna, i cui consumi si avvicinano a quelli delle regioni del Nord. C’e’ anche una notevole crescita della percentuale di soggetti che hanno ritenuto nell’anno di avere necessita’ di aiuto psichiatrico e/o psicologico: la richiesta di aiuto e’ aumentata del 10% negli ultimi 5 anni (studio Eurobarometer), soprattutto tra gli over-40, lavoratori manuali e disoccupati. Per quanto, poi, l’Italia si collochi tra i Paesi europei a minore rischio di suicidio, ed il tasso di mortalita’ per suicidio si sia ridotto nel tempo a partire dagli anni ’80, rispetto al minimo raggiunto nel 2006 (3.607 casi) nell’ultimo anno preso in considerazione in questa edizione del Rapporto si evidenzia una ripresa (3.799 casi).

ALCOL E FUMO, LA BATTAGLIA CONTINUA – In Italia “siamo ben lontani dalla vittoria nella lotta all’alcol”. La prevalenza dei consumatori a rischio e’ pari al 25% degli uomini e al 7,3% delle donne, senza differenze significative rispetto alla precedente rilevazione (nel 2008, il 25,4% degli uomini e il 7% delle donne). E nonostante le campagne anti-tabagismo, nel nostro Paese fuma ancora una persona su 4, per lopiu’ giovani di 25-34 anni.

MALATTIE CARDIOVASCOLARI KILLER – In Italia, la mortalita’ per malattie ischemiche del cuore (in primis infarto e angina pectoris) rappresenta ancora la maggiore causa di morte (circa il 13% della mortalita’ generale ed il 33% del complesso delle malattie del sistema circolatorio), cosi come rappresenta una delle maggiori cause di morte in quasi tutti i Paesi industrializzati.

FECONDITA’ IN STALLO – Scompare quella sia pur flebile speranza di crescita riscontrata nelle precedenti edizioni del Rapporto: il tasso di fecondita’ totale (Tft) e’ passato, infatti, da 1,42 del 2008 a 1,41 del 2009 e le prime stime sul 2010 sembrano confermare questo trend.

ITALIA DAI CAPELLI GRIGI – l’Italia e’ sempre piu’ vecchia e il futuro non promette inversioni di rotta: anche il Rapporto 2011 mostra la tendenza. Nel 2010 la popolazione in eta’ 65-74 anni rappresenta il 10,3% del totale, e quella dai 75 anni in su il 10%. Si confermano regione piu’ vecchia la Liguria (gli anziani di 65-74 anni sono il 13% della popolazione; gli over-75 il 13,9%), regione piu’ giovane la Campania (65-74 anni sono l’8,3% della popolazione; over-75 il 7,6%). (DIRE)

 © Copyright Redattore Sociale


Related Articles

Nella staffetta dei numeri vincono sempre i con­tratti precari

Loading

Lavoro. Nell’anno in corso il vero exploit è quello dei voucher: tra gennaio è fine luglio il 73% in più rispetto allo stesso periodo dello 2014

Gioventù senza arte né parte

Loading

Rapporto Ocse. La crisi non ha colpito solo gli over 40 e 50, bruciando milioni di posti. Secondo l’organizzazione per lo sviluppo ci sono altre vittime, meno visibili, perché un lavoro non l’hanno mai avuto: gli under 30. L’Italia è fanalino di coda per occupati (solo il 52%, dietro alla Grecia) e scolarizzazione, ma ha anche il record di chi ha gettato la spugna e non spera più

Due milioni di under 30 senza studi e lavoro

Loading

Non studiano, né lavorano: si allarga la generazione «Neet» . Quei giovani che si trovano in un limbo, fuori sia dai percorsi formativi che da quelli professionali. In un paio d’anni sono aumentati al 28,8%nella fascia d’età  25-30 anni, erano il 24%nel 2008, e così anche i più giovani, sono il 18,6%, erano il 16%.

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment