Corruzione, nuovi reati e pene più severe ma il Pdl: stretta sulle intercettazioni
ROMA – Notizie buone e cattive sul fronte di anti-corruzione, intercettazioni, responsabilità civile dei giudici. Tutto in diretta da via Arenula, dove il Guardasigilli Paola Severino, giunta al terzo giro di tavolo, rivede Pdl e Pd (e oggi tocca Udc e Fli). Subito le buone notizie: è pronto un significativo aumento delle pene per i reati di corruzione che consentirà un allungamento della prescrizione, nascono i nuovi delitti di corruzione privatae traffico di influenze puniti fino a tre anni.
Ed ecco le “cattive” notizie: il Pdl impone un «pacchetto unico», non si chiude sulla corruzione se non c’è l’accordo pure su intercettazioni e responsabilità . Quindi chiede più tempo: il termine del 17 aprile, garantito da Severino per presentare alla Camera gli emendamenti all’anti-corruzione, slitta di una settimana. Col rischio di cadere a ridosso della pausa per le amministrative del 6 maggio e finire dopo il voto.
Notizie “cattive” anche su intercettazioni e responsabilità . Mentre esplode il caso Lega e grazie alle telefonate si scopre il malaffare, rispunta la legge bavaglio. Non ci sarà una «stretta», assicurano in via Arenula, ma il Pdlè intenzionato a tornare al famoso testo Bongiorno (si pubblicano gli ascolti solo nel contenuto) imponendo però il silenzio stampa fino all’udienza filtro, o quantomeno rinvigorendo e facendo rispettare i divieti già presenti oggi nel codice.
Non basta. Compromesso sulla responsabilità . Il Pdl cede su quella diretta del leghista Pini, ma è irremovibile sull’aumento della rivalsa dello Stato sulla toga (da un terzo alla metà e oltre), chiede di allentare il filtro della Corte di appello, vuole allargare la gamma delle ipotesi della punibilità mantenendo la formula della «manifesta violazione del diritto». Ma il Pd punta i piedi e non chiude l’accordo se non ha garanzie, come dice il responsabile Giustizia Andrea Orlando, che «il governo ci metta la faccia, emendi il testo e ci garantisca da colpi di mano in aula al Senato com’è avvenuto alla Camera». Riunioni lunghe. Il Pdl resta due ore. Esce Niccolò Ghedini, l’avvocato di Berlusconi, parla di «proposte condivisibili», riunisce i suoi per un’ora. Il capogruppo in commissione Giustizia Enrico Costa, presente al bilaterale, mette in chiaro che «tutte le questioni vanno affrontate assieme», quindi ci vorrà più tempo. A chi vuole mano morbida sulle intercettazioni, Costa rammenta i rigori dell’attuale 114. Il Pdl è soddisfatto per aver imposto il sì alla stretta sulla corruzione, solo a patto di misure congrue su responsabilità e intercettazioni. Sulla anti-corruzione i passi avanti rispetto all’edulcorato testo Alfano sono significativi. Certo, non ci sarà il ritorno al passato per il falso in bilancio come vorrebbe Antonio Di Pietro, ma entrano corruzione privata e traffico d’influenze, come dal ’99 ci chiede la convenzione di Strasburgo. La prima sostituisce l’articolo 2635 del codice civile (infedeltà a seguito di dazione o promessa di utilità ), non si procederà più solo a querela della persona offesa, è prevista la reclusione fino a tre anni, colpirà «amministratori, direttori, sindaci, liquidatori che a seguito di una promessa di dazione per sé o per altri, commettono atti violando gli obblighi d’ufficio e causano un danno alla società ». Il traffico di influenze, stessa pena, punirà «il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che fa promettere a sé o ad altri denaro o altra utilità ». L’attuale concussione “figlia” la concussione per costrizione: punirà il pubblico ufficiale infedele che costringe la vittima a versargli denaro o altra utilità . La pena resta identica nel massimo, 12 anni, aumenta da 4 a 6 nel minimo. Nasce l’indebita induzione a dare o promettere utilità , punita dai 3 (o 4) agli 8 anni.
Berlusconi, imputato di concussione per Ruby, dovrà fare i conti col reato che, se resta così, salva le intercettazioni, la competenza di Milano e riduce di poco la prescrizione. Nuova la corruzione per la funzione, reato del funzionario a libro paga, punto fino a 4 anni. Aumentano il peculato, dagli attuali 3-10 anni, ai 4-12 anni. La corruzione in atti giudiziari, dai 3 agli 8 anni, passa dai 4 ai 10 anni. La corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio dai 2-5 anni, ai 3-7 anni. Abuso d’ufficio: da sei mesi a 3 anni, a 1-4 anni.
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