Cooperanti toscani in Tunisia
Da Enrico Rossi arriva una chiara sintesi di un nuovo progetto toscano di cooperazione con la sponda meridionale del Mediterraneo, a partire dalla prima nazione dove è fiorita la primavera araba. Una Tunisia verso la quale la Toscana getta un ponte grazie anche ai rapporti avviati da quando la regione italiana è stata capofila nell’accoglienza dei giovani tunisini approdati a Lampedusa e diretti nei vari paesi Ue, in prima fila la Francia, per ricongiungersi ai familiari già emigrati. Dodici mesi dopo, mentre a Tunisi si preparano le prime elezioni politiche fissate nel 2013, il seminario «Cooperare per la democrazia» aiuta a capire quali possano essere le nuove prospettive di cooperazione fra lo stato tunisino e le istituzioni toscane. Organizzato dalla Regione, l’incontro vede come coprotagonista Riadh Bettaieb, ministro tunisino dell’investimento e della cooperazione internazionale, pronto anche lui a sintetizzare gli obiettivi del suo paese: «La Tunisia può essere una fondamentale piattaforma di scambio e di sviluppo economico nel Mediterraneo. Stiamo costruendo un paese pluralistico e moderno, con regole di trasparenza, uguaglianza e pari opportunità . Queste sono garanzie per chi vuole investire». Da Bettaieb anche la conferma del ruolo strategico di una Italia che già oggi è il secondo partner commerciale (sono 745 le aziende italiane presenti in Tunisia), soprattutto per la creazione di posti di lavoro che permettano agli under 30 tunisini di poter restare in patria. Davanti a numerosi rappresentanti di imprese toscane, e non solo, interessate al potenziale offerto dalla Tunisia, Rossi ha fatto una prima analisi dei settori in cui incrementare la cooperazione, anche costituendo uno specifico fondo «di contro-garanzia» per agevolare i rapporti commerciali. A riprova dell’interesse della Toscana sono intervenuti il presidente provinciale Andrea Barducci e l’ex presidente regionale Claudio Martini, che in Tunisia è nato. Nella sessione conclusiva, coordinata da Massimo Toschi, spazio a Pietro Benassi e Naceur Mestiri, ambasciatori a confronto, insieme ai governatori delle regioni tunisine di Sousse e Kasserine, dove la cooperazione è già una realtà .
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