Casa, si paga in tre rate Una sola detrazione

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Le aliquote ordinarie, valide su tutto il territorio dello Stato, sono state fissate dalla manovra Monti e sono dello 0,4 per cento sulla prima casa e dello 0,76% sulle altre. Per i fabbricati rurali strumentali all’attività  agricola (stalle, cascine, fienili) l’aliquota è del 2 per mille. I Comuni possono comunque aumentare o diminuire l’aliquota dello 0,2% entro il prossimo 30 settembre per la prima casa (che dunque può andare dallo 0,2 allo 0,6%) e dello 0,3% per le seconde case (variabile quindi tra lo 0,46% e l’1,06%). Per la prima casa le rate sono tre, per gli altri immobili due. La prima casa pagherà  il primo acconto il 18 giugno, il secondo il 17 settembre e il saldo il 17 dicembre. Ai primi due appuntamenti si pagherà  un terzo dell’imposta dovuta in base alle aliquota dello 0,4%, poi il saldo. Per quanto riguarda i coniugi separati, prima la tassa sulla casa andava pagata dal coniuge proprietario, ora invece dovrà  essere versata da chi occupa l’abitazione. A proposito di famiglie, le agevolazioni sulla prima casa si applicano per un solo immobile ogni nucleo familiare. Per ora di sicuro c’è che l’Imu potrà  essere pagata non più in due ma in tre rate: la prima entro il 18 giugno, la seconda entro il 17 settembre, la terza entro il 17 dicembre. Ma potrebbe cambiare ancora l’emendamento al decreto legge sulle semplificazioni fiscali approvato dalla commissione Finanze della Camera e presentato dal relatore Gianfranco Conte, Pdl. Oggi sarà  votata un’altra modifica accantonata nella seduta di ieri e sulla quale il governo si è riservato un approfondimento tecnico. La proposta arriva da Gianluca Galletti, Terzo polo, e chiede di rendere facoltativa la seconda rata, quella di settembre, lasciando al contribuente la possibilità  di fare due soli versamenti e rispettare le scadenze previste finora, l’acconto del 50% a giugno e il saldo a dicembre. Un modo per evitare al cittadino di avere a che fare tre volte con la temibile burocrazia italiana. Ma anche l’ennesima puntata di una riforma che cambia giorno dopo giorno. «Tre rate o due rate, quello che è certo è che con l’Imu si sta rasentando il ridicolo», dice il presidente dell’ordine dei commercialisti italiani, Claudio Siciliotti, ricordando che il «contribuente deve pure provvedere a conteggiare quanto va allo Stato e quanto ai Comuni». Ma non è l’unica novità  arrivata dalla seduta di ieri sul decreto, che domani sbarcherà  nell’Aula di Montecitorio per poi tornare al Senato. Tra quelle più attese la cancellazione della norma che prevedeva il pagamento delle tasse sulle borse di studio oltre gli 11.500 euro l’anno
Imu
Sulla nuova Ici le modifiche non riguardano solo la rateizzazione. Ci saranno paletti più stretti per le agevolazioni sulla prima casa: l’aliquota più bassa sarà  garantita solo per l’immobile dove abita tutto il nucleo familiare ed, in ogni caso, diventerà  possibile solo un’agevolazione a famiglia. Sarà  possibile pagare anche alle poste e non solo con l’F24, il modello preparato dall’Agenzia delle Entrate per il versamento in banca. Niente tassa per le case dichiarate inagibili dopo il terremoto dell’Aquila di tre anni fa e sconto in arrivo per le dimore storiche. Resta da sciogliere il nodo sulle abitazioni lasciate vuote dagli anziani ricoverati nelle case di riposo. È stato accantonato un emendamento che delega ai Comuni la possibilità  di decidere, caso per caso, se applicare la tassa oppure no. Pure su questo il governo si è riservato un approfondimento tecnico anche se al Senato il sottosegretario all’Economia Vieri Cierani si era detto contrario a cancellare la tassa per il «rischio di evasione ed elusione fiscale». Si stima che la norma coinvolga 300 mila persone.
Borse di studio
Era stata una delle modifiche introdotte nel precedente passaggio al Senato. E negli ultimi giorni era montata la protesta con una manifestazione annunciata per oggi. Ma alla fine il prelievo fiscale sulle borse di studio che superano gli 11.500 euro è stato cancellato con un emendamento approvato all’unanimità .
Tassa aerotaxi
Non è una patrimoniale ma una piccola imposta sul lusso. I passeggeri di aerotaxi, i voli charter con meno di 12 posti, pagheranno 100 euro a testa per i tragitti fino a 1.500 chilometri. Importo raddoppiato per i viaggi più lunghi.
Pensioni in contanti
Slitta ancora di un mese il divieto per il pagamento in contanti di stipendi e pensioni che superano i mille euro da parte della pubblica amministrazione. Già  rinviata al Senato, la nuova scadenza è stata fissata al primo luglio e non a dopo l’estate come pure si era pensato. Nuova proroga, dal 16 maggio al 16 luglio, anche per il versamento dell’imposta di bollo sui capitali scudati. Previsto uno sconto per chi rinuncia all’anonimato. Viene sbloccato un miliardo di euro che gli enti locali potranno utilizzare per l’edilizia sanitaria.
Accise pmi
Sono state ridotte le accise sull’energia elettrica per le piccole e medie imprese. Si tratta di un intervento per ridurre i costi di produzione delle imprese italiane, che per l’energia pagano un prezzo tra i più alti in Europa e superiore del 30% rispetto ai principali Paesi stranieri.


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