Astrakhan, avviso per Putin

by Editore | 15 Aprile 2012 13:17

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La protesta di Oleg Shein, il candidato sconfitto che da un mese sta conducendo uno sciopero della fame, è diventata un caso nazionale che rischia di avere ripercussioni molto gravi e ha già  gettato un’ombra inquietante sulla prossima inaugurazione del mandato presidenziale, ai primi di maggio. Ieri ad Astrakhan si è svolta una manifestazione di protesta non grande nei numeri (un migliaio di persone) ma densa di personaggi noti ed esponenti politici; in città  ha dovuto accorrere anche il capo della Commissione elettorale centrale della Federazione, Vladimir Churov, che dopo aver inutilmente tentato di chiudere la vicenda con le spicce ha dovuto promettere un esame delle registrazioni video che secondo Shein dimostrerebbero le manomissioni dei risultati a favore del candidato vittorioso, il rappresentante di Russia Unita Mikhail Stolyarov. 
Le elezioni si sono svolte il 4 marzo scorso, in contemporanea con le presidenziali vinte da Putin. In base ai risultati ufficiali, Stolyarov avrebbe ottenuto il 60% dei voti, contro il 30 di Shein, che è un deputato federale del partito Russia Giusta, una forza di tipo socialdemocratico che in genere sostiene Putin e conta una trentina di deputati alla Duma. Ma in questo caso Shein non ha accettato di farsi da parte e ha denunciato l’evidenza di massicci brogli a suo danno in centinaia di seggi, testimoniati anche dalle telecamere installate dalle stesse autorità  dentro i seggi. A ulteriore riprova della fondatezza delle sue proteste, Shein sostiene che nei seggi dotati di macchine automatiche per il voto, non manipolabili, la maggioranza dei voti è risultata a suo favore. 
Allo sciopero della fame iniziato da Shein si sono uniti diversi altri deputati, giunti da Mosca; dalla capitale si sono precipitati ad Astrakhan anche tutti i principali esponenti del movimento di opposizione che quest’inverno ha mobilitato le piazze moscovite contro le elezioni truccate, dal blogger Aleksej Navalny ai leader dei partiti extra-parlamentari liberali e di sinistra. La conduttrice televisiva Ksenia Sobchak ha spostato il suo programma di interviste politiche mandandolo in onda dalla città  sul Volga. Alle proteste politiche potrebbe saldarsi la protesta sociale: da ieri ad Astrakhan si sono messi in sciopero anche gli autisti del trasporto pubblico, per una loro vertenza salariale che chiama in causa l’amministrazione del contestato sindaco Stolyarov, e Shein ha incontrato una loro delegazione.
Putin è apparso colto alla sprovvista dalla vicenda: nel discorso alla Duma in cui ha riassunto in toni trionfali i successi del suo governo, questa settimana, ha trattato con sufficienza le domande sul “caso Shein”, chiedendosi «perché fare uno sciopero della fame? Per risolvere questi problemi basta rivolgersi al tribunale». Una frase che ha indotto tutti i deputati di Russia Giusta ad alzarsi e a lasciare l’aula in segno di protesta – un fatto mai accaduto prima negli annali del parlamento russo. Per il prossimo presidente, un avviso molto serio di quel che lo aspetta se non cambierà  seriamente qualcosa sul fronte della trasparenza e della democrazia.

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