Agnelli, l’eredità  non si tocca Margherita perde anche in appello

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TORINO – Seconda sconfitta in tribunale per Margherita Agnelli. La seconda sezione civile del Tribunale di Torino ha respinto l’appello della figlia dell’Avvocato contro la madre, Marella, e contro Gianluigi Gabetti, Franzo Grande Stevens e Siegfried Maron, gli uomini che Margherita ritiene essere stati i gestori del patrimonio del padre. La Corte d’Appello, come già  i giudici di primo grado, ha ritenuto che la richiesta di rendiconto presentata dall’erede dell’Avvocato non sia accoglibile. E che dunque il comportamento di Gabetti, Grande Stevens e Marella Agnelli non sia censurabile. I giudici hanno anche condannato la figlia di Agnelli a pagare 72 mila euro ai quattro appellati.
«I dispositivi delle sentenze non si commentano, leggeremo le motivazioni», hanno dichiarato ieri i difensori di Margherita, Michele e Andrea Galasso. No comment anche da parte dei difensori di Marella Agnelli e degli altri appellati. Ma dagli ambienti vicini a John Elkann è trapelata la volontà  del figlio di Margherita di tentare una riconciliazione tra la madre e la nonna in occasione della festa per l’85esimo compleanno di quest’ultima il 4 maggio prossimo. 
Già  in occasione della sentenza di primo grado Marella e il figlio John avevano proposto a Margherita un gesto di pacificazione che in realtà  non avvenne mai. Ma si era nel 2010 e la situazione era molto diversa. John non aveva quella forza e quell’autonomia che ha saputo conquistarsi nel periodo successivo. Inoltre era ancora importante il ruolo giocato da Grande Stevens e Gabetti, i due uomini che, a ragione o a torto, Margherita Agnelli accusava di aver nascosto una parte della verità  sull’eredità  del padre. Oggi il passaggio delle consegne tra John Elkann e Gabetti si è completato in un modo che l’anziano finanziere e collaboratore dell’Avvocato avrebbe forse preferito più elegante. Nei fatti dunque è John Elkann che può scegliere tempi e condizioni di una pace che dovrebbe rimettere insieme madre, figlia e nipote.
Per questo le prossime ore potrebbero essere quelle decisive. Per il momento Margherita Agnelli prende tempo. Oggi verranno rese note le motivazioni della sentenza e a quel punto la signora potrà  decidere se ricorrere in Cassazione o rinunciare a portare ancora avanti il contenzioso legale. Si tratterà  anche di capire quali margini esistono per ottenere il rinvio in appello della sentenza di ieri. Un giudizio che è stato particolarmente rapido perché le oltre cento pagine della motivazione sono state scritte a tempo di record: l’ultima udienza del processo è del 30 marzo scorso. Ma non sono solo le sentenze a decidere se la pace tra madre, figlio e nonna è possibile. Perché nella discussione familiare il vero nodo da sciogliere è sempre stato il destino delle quote della società  Dicembre che la madre Marella ha concesso in usufrutto al nipote saltando la linea ereditaria. Quelle quote consentono a John di governare la Fiat. Margherita è disposta ad accettare quello che ormai sembra un dato di fatto?


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