A Gaza ancora un’udienza rinviata. E il 15 è l’anniversario dell’uccisione
Dopo la sospensione del processo agli assassini di Vittorio Arrigoni (nella foto reuters) decisa il mese scorso dalle autorità di Hamas per motivi di sicurezza – vale a dire i raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza – ci si attendeva una ripresa nel segno, stavolta, della concretezza. Anche perché a Gaza circolano voci che vorrebbero il processo chiuso entro breve, poco dopo il primo anniversario (il prossimo 15 aprile) dell’assassinio di Vittorio. E invece le cose sono andate, purtroppo, come sempre. La solita udienza-lampo. Stavolta in aula non mancavano i testimoni convocati dalla difesa, come è spesso capitato in passato, ma gli stessi avvocati dei quattro imputati. È stato nominato un avvocato di ufficio che però, non avendo seguito il «caso», ha chiesto e ottenuto il rinvio per poter leggere gli atti. La prossima udienza è stata fissata il 12 aprile. Se il processo procede a passo di lumaca, invece a Gaza vanno avanti speditamente i preparativi delle tante iniziative per l’anniversario dell’uccisione di Vittorio, che si svolgeranno in contemporanea con il programma in fase di definizione in Italia. Preparativi che devono tenere conto anche della gravissima crisi energetica che colpisce ormai da molte settimane Gaza, dove l’elettricità , a causa della mancanza di combustile, viene erogata soltanto poche ore al giorno.
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