Unicredit e Intesa, Cassa Depositi e F2 i via al riassetto delle infrastrutture del Nord

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MILANO – Prove di sistema nel riassetto di Asam, per trasformare la scatola finanziaria voluta da Filippo Penati in holding autostradale. Il riassetto “Viabilità  5”, approvato dal cda della controllata della Provincia di Milano, in un semestre mira a raccogliere 220 milioni da nuovi investitori, e aggregare l’equity dei vecchi. Nomi e blasoni che cementano interessi bipolari e trasversali quanto pochi. Da Unicredit a Intesa Sanpaolo, dalla Cdp al Fondo strategico a F2i, dai fondi sovrani arabi ai privati stranieri. Tutto per agevolare il funding di Serravalle, Pedemontana e Tem, operative nei pedaggi che – complice il credit crunch – faticano a trovare gli 8 miliardi di investimenti futuri.
Il progetto vuole «razionalizzare gli asset in una struttura efficiente e attrarre nuovi capitali privati» in quattro fasi. Primo, concentrare le partecipazioni di Serravalle e Tem in unica “Holding Autostradale”, anche via conferimento di quote (Intesa Sanpaolo, Gavio e Autostrade per l’Italia starebbero valutando le condizioni). Secondo, selezionare investitori per nuovi progetti, incassando fino a 220 milioni. Dai primi contatti sarebbero interessati Cdp, F2i, Fsi, Unicredit, il fondo sovrano del Kuwait e altri privati esteri. Terzo, creare una governance pubblico-privata. Quarto, «reperire i capitali necessari a finanziare nuovi progetti, senza ulteriori apporti dei soci pubblici».
Dietro le quinte, la necessità  di garantirsi i nuovi fondi è indicata come prioritaria, per cambiare pelle ad Asam, riempiendo di capitali e nomi “sonanti” la struttura. Finora Asam detiene il 53% di Serravalle (che custodisce il 68% di Pedemontana, il 5,3% di Serenissima e altro), circa il 20% di Tem, il 14,5% di Sea. Dopo l’operazione, che prevede lo scorporo della concessione di Serravalle, Holding Autostradale avrebbe il 57% di Tangenziale esterna, il 94% di Pedemontana, il 35% di Sabrom, il 32% di Serenissima e il 51% di Brebemi.
“Viabilità  5” è ora al vaglio dei Consigli comunali delle Province di Milano e Monza e Brianza, socie rispettivamente all’80% e al 19% di Asam. Se passa darà  vita al terzo polo autostradale italiano, e alla possibilità  di quotare la holding «nei prossimi anni». Lo spirito del progetto riecheggia le prove di larghe intese che l’anno scorso vide protagonisti i vertici di Intesa Sanpaolo (tra cui Corrado Passera, ora ministro dello Sviluppo) e Unicredit (tra cui Fabrizio Palenzona, vice presidente dell’istituto e protagonista nelle infrastrutture nazionali). Le slide della bozza sono firmate Carmen Zizza, delegata ai progetti strategici. Milanese 40enne, è consigliere Asam da luglio (tra le polemiche dell’opposizione Pd, che parlò di «scempio al merito»), direttore relazioni istituzionali di Serravalle e in stretto rapporto con Palenzona.


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