Una Storia messa in linea
L’accordo, che porterà nelle casse della fondazione più di un milione di dollari, può essere considerato l’avvio di un progetto che dovrebbe portare, da qui a pochi anni, tutto l’archivio su Interet. Fondamentale, per il «Nelson Mandela Memory Centre», era la gratuità dell’accesso al materiale: vincolo che Google si è impegnata a rispettare.
I materiali che saranno resi pubblici sono 1900 documenti. Molti testi, foto e filmati riguardano la vita di Mandela prima dell’arresto. Sono lettere inviate ai familiari, appunti sparsi, foto. La parte più interessante riguarda però gli anni della pigionia. C’è una sorta di diario che il leader anti-apartheid ha tenuto nel corso degli anni, missive ricevute da altri prigionieri politici o di telegrammi inviati a Mandela da personaggi politici del SudAfrica all’opposizione dell’allora regime segregazionista di Johannesburg. Tra le foto, oltre a quelle che ritraggono Mandela nella prigione di Robben Island, ce ne sono altre che testimoniano di incontri che il primo presidente «nero» del Sudafrica assieme a Yasser Arafat o a Geddafi. Oppure a video dove compare Desmond Tutu che commenta l’annuncio della liberazione di Mandela.
Il materiale non contiene contenuti sconvolgenti, ma secondo il «Nelson Mandela Memory Centre» aiuterà alle nuove generazioni a comprendere meglio come funzionava il regime dell’apartheid.
Related Articles
Il nuovo Manifesto
La fine del 2012 non ha portato all’annunciata fine del quotidiano, che è ancora in edicola grazie alla nascita (dolorosa) di una nuova cooperativa
«La filosofia vende, se investe il qui e ora» Angelo Mastrandrea PARIGI
La stampa è malata: i quotidiani tagliano e il fatturato cala. Ma nella crisi nascono siti internet di qualità . Il caso di un mensile in controtendenza. «La formula vincente? Interpretare filosoficamente l’attualità . Una cosa che non fa nessuno» «Il web e la carta? Sono lavori differenti. E non si possono ripartire i benefici su più media» Intervista ad Alexandre Lacroix, direttore di Philosophie magazine, «rivista dell’anno» che vende 55 mila copie. E sbarca in Europa
Maxi-colletta salva Wikipedia “E ora scioperiamo per la libertà “
Raccolti dalla rete venti milioni di dollari, di cui uno dall’Italia . L’appello era stato lanciato a novembre: “Spenderemo bene il vostro denaro”Il primo aiuto, da 500 mila dollari, era stato offerto dal co-fondatore di Google Sergey Brin