Travolto dal massacro Sarkozy inciampa

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Entrambi sono egiziani, ma il primo ha il passaporto diplomatico del Qatar. Erano stati invitati dall’Uoif (Unione delle organizzazioni islamiche di Francia), il ramo francese dei Fratelli musulmani, che dal 6 al 9 aprile organizza il meeting annuale al Bourget, dedicato quest’anno a «Fede, riforma e speranza». Al-Qaradaoui, 86 anni, è molto noto, predica anche su Al-Jazeera ed è su posizioni decisamente radicali. Ha sostenuto che la Shoah è una «punizione divina». Marine Le Pen ha chiaramente stabilito un legame tra immigrazione e massacro: «L’islamismo radicale è la conseguenza diretta dell’immigrazione di massa – ha affermato – quanti Mohamed Merah nelle barche e negli aerei che ogni giorno arrivano in Francia pieni di immigrati? Quanti Mohamed Merah tra i figli degli immigrati non assimilati?». Sarkozy, invece, sembrava aver rifiutato di scivolare nella confusione tra immigrazione e massacro. Ma una frase pronunciata dal presidente-candidato a radio France Info ha sollevato una polemica. Parlando dei militari assassinati da Mohamed Merah a Montauban, ha detto che erano «due francesi musulmani, in ogni caso di apparenza, perché uno dei due era cattolico». Per il Ps «chi può immaginare di dire che una persona ha ‘un’apparenza cattolica’ o che un’altra ‘assomiglia a un ateo’?». Per il Pcf, la frase di Sarkozy, «oltre a essere di una stupidaggine senza limiti, è chiaramente razzista».
La polemica infuria anche sull’intervento del Raid e sugli errori della polizia, che non ha fermato Merah, schedato da tempo. Il Ps parla di «disfunzionamento grave». La candidata di Europa Ecologia, Eva Joly, che è stata giudice istruttore, afferma che «in qualunque paese democratico Squarcini e Péchenard (rispettivamente capo dei servizi e della polizia) non oserebbero più farsi vedere. Invece si vantano e spiegano che la Francia ha bisogno di nuove leggi» per mettere sotto controllo Internet. Sarkozy continua a rimanere fedele alla tesi del «lupo solitario» e ha escluso che esistesse «una cellula» a cui apparteneva Merah. Ma il fratello, Abdelkader Merah, è stato incriminato ieri per «complicità  di assassinio» e rischia l’ergastolo. Secondo il Ps, deve essere chiarito come mai un «lupo solitario» abbia potuto organizzare viaggi in Afghanistan e in Pakistan. La Francia è in imbarazzo per l’inumazione del corpo di Mohamed Merah: la famiglia vorrebbe trasportarlo in Algeria (ma Algeri frena), per proteggere la tomba. Il governo valuta l’ipotesi di una tomba anonima a Tolosa, per evitare il pellegrinaggio di fanatici.


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E’ verità ben nota, scri­veva l’Eco­no­mist qual­che tempo fa, che un can­di­dato alle ele­zioni pre­si­den­ziali ame­ri­cane ha biso­gno di dichia­rare che, se sarà eletto, “farà i conti” con la Cina; ma, una volta pre­si­dente, intrat­tiene con la Cina, seconda potenza mon­diale che pre­sta soldi agli Stati uniti, nor­mali rela­zioni diplo­ma­ti­che.

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