Telecom svaluta l’avviamento e paga i dividendi con le riserve
MILANO – Pulizie di primavera per Telecom Italia, che ha deciso di svalutare 7,3 miliardi di avviamenti relativi alle attività domestiche. L’operazione di natura contabile punta a stemperare gli eccessi ereditati dalla fusione con Olivetti e dell’acquisizione delle quote di minoranza di Tim, anche se la maxi rettifica non intaccherà né la posizione finanziaria netta, né il monte dividendi che è stato confermato a quota 900 milioni.
E così il bilancio 2011 di Telecom Italia si chiude con una perdita di 4.726 milioni, che senza questa posta straordinaria avrebbe portato la società a registrare un utile di 2.604 milioni di euro. «La svalutazione non determina conseguenze di natura finanziaria – ha precisato ieri il presidente Franco Bernabè – e pertanto non modifica il percorso di riduzione dell’indebitamento né la politica dei dividendi». Come già annunciato a febbraio, il cda proporrà all’assemblea un dividendo pari a 4,3 centesimi di euro per le azioni ordinarie e 5,4 per le risparmio. «Il 2011 è stato un anno difficile per l’economia internazionale e ancora di più lo è stato per l’Italia – ha concluso Bernabè -. L’aumento del costo del capitale, determinato dalla crescita dei tassi d’interesse, ha portato ad una revisione al ribasso del valore attualizzato dei flussi di cassa futuri utilizzati per determinare il valore dell’avviamento». Adesso l’avviamento delle attività italiane del gruppo telefonico ammonta a circa 34 miliardi, e nonostante le maxi rettifiche da 7,3 miliardi, Telecom ha ancora 7 miliardi di riserve distribuibili con cui pagare le cedole 2011 e quelle programmate per il futuro. Lo scorso febbraio Telecom ha infatti varato un piano di austerity, con l’obiettivo di ridurre i debiti di 5 miliardi in due anni e scendere a 25 miliardi di passività a fine 2013. In quest’ottica la cedola che la società si appresta a distribuire è del 25% inferiore rispetto a quella del 2010, tuttavia il dividendo dei prossimi due esercizi resta garantito su questi livelli. Oltre alla cedola, l’assemblea convocata per il 15 maggio dovrà approvare una modifica dello statuto con cui il gruppo si impegna a rispettare la nuova legge sulle quote rosa e a far sì che un’adeguata rappresentanza femminile nel consiglio e nel collegio sindacale «non sia limitata a tre soli mandati»: oggi Lucia Calvosa è l’unico consigliere donna dei 15 membri del cda Telecom.
Passando alle altre voci del bilancio i ricavi 2011 solo aumentati dell’8,7% a 29,9 miliardi, il margine lordo è cresciuto del 7,3% a 12,2 miliardi (+7,3%) e i debiti sono scesi a 30,4 miliardi, nonostante maggiori investimenti per l’asta delle frequenze (1,2 miliardi). Merito dei risultati registrati in Brasile (+18% il fatturato) e Argentina (+26%), che però come si vede dal debole incremento del margine lordo rispetto al fatturato, generano meno profitti rispetto all’Italia, dove i ricavi sono calati del 5%.
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