Spread giù a 290, bene le aste dei Btp

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MILANO – Lo spread tra Btp e Bund può scendere parecchio e con facilità : parola di Maria Cannata, direttore del Debito pubblico presso il ministero dell’Economia. Cento punti di spread, ha spiegato ieri, «si possono togliere con grandissima tranquillità »; che poi si torni ai 20-30 del 2008 è «irrealistico e nemmeno corretto», ma i livelli del giugno scorso di 180 punti, prima «del delirio», sono a portata di mano. «Perché alla fine ci si stanca anche di essere pessimisti», continua serafica Cannata. Che, insieme al vice ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, e all’ad della Borsa Raffaele Jerusalmi, ha presentato l’ormai imminente lancio del Btp Italia. Il nuovo Buono – con cedola legata all’inflazione tricolore, durata quadriennale e modalità  di sottoscrizione legata prevalentemente a Internet – sarà  in offerta dal 19 al 22 marzo. Obiettivo: richiamare l’attenzione dei risparmiatori individuali anche se, rispetto ai momenti neri, sta ritornando l’interesse degli investitori esteri, anche dalla Cina. Lo stesso Grilli si è detto ottimista sullo spread. «Pensiamo ci siano ancora spazi per una riduzione; ma non abbiamo un livello di equilibrio in mente». Siamo – ha aggiunto Grilli – più tranquilli «anche se ovviamente non siamo fuori dalla crisi». In serata, il presidente del Consiglio e ministro dell’Economia, Mario Monti, ha presieduto un Comitato per la stabilità  finanziaria proprio sugli spread, con il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, il presidente della Consob, Giuseppe Vegas e quello dell’Isvap, Giancarlo Giannini rilevando le «positive tendenze in atto». 
Ieri però è stata una giornata tutta in positivo per i mercati italiani: Piazza Affari è salita dello 0,3% mentre lo spread tra Btp e Bund è sceso fino a 288 punti base sui 10 anni (con un rendimento pari al 4,82%). E dopo il successo dell’asta Bot della vigilia, ieri il copione è stato replicato nell’asta del Btp triennale, che ha visto scendere il rendimento lordo al 2,76%, ai minimi dal novembre 2010, che al netto di tasse e commissioni vale poco più del 2,4%. In totale l’asta ha catalizzato richieste per quasi 10 miliardi di euro, a fronte dei 6 miliardi di euro collocati. Assegnata anche la tredicesima tranche del Btp con scadenza 01/09/2019, piazzato per un miliardo di euro a fronte di richieste per 1,995 miliardi. Dunque, clima cautamente positivo: «E’ un momento ancora di fragilità , negli ultimi mesi abbiamo accorciato le scadenze perché il mercato aveva grande bisogno di liquidità , quando il mercato tornerà  più desideroso di lunghe scadenze anche noi faremo di più», ha confermato Grilli. A fine febbraio il nostro debito pubblico aveva una durata media di 6,84 anni.


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