Slovacchia Un altro uomo forte in Europa centrale?

by Sergio Segio | 13 Marzo 2012 18:48

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Oltre all’eccezionale opportunità  di poter scegliere la propria politica di governo a suo piacimento, lo Smer-Sd sarà  anche l’unico responsabile di ciò che il governo realizzerà . Il suo leader Robert Fico sa come affrontare i suoi avversari, ma la vera sfida per lui arriverà  dall’opinione pubblica.

Anche se Smer riuscirà  a varare nuovi provvedimenti per irrobustire la coesione sociale – per esempio introducendo un regime fiscale progressivo o rafforzando il controllo statale sull’assistenza sanitaria e i sistemi pensionistici – l’insoddisfazione che prevedibilmente scateneranno gli impopolari tagli alla spesa pubblica si ripercuoterà  unicamente sul partito.

Fico sembra consapevole del fatto che gli imminenti sviluppi in Europa richiederanno un ampio consenso sociale e per questo  motivo – a parte il suo vivo desiderio di allontanare i timori che si replichi quanto sta succedendo a Budapest – il vincitore delle elezioni sta offrendo un posto al tavolo anche agli sconfitti. A causa della maggioranza che ha conquistato, tuttavia, non potrà  condividere con altri la responsabilità  di governo.

La maggioranza assoluta conquistata nelle elezioni slovacche fa nascere un riflesso quasi atavico a colonizzare tutte le strutture statali, a partire dal servizio civile e da quegli elementi statali che hanno il vero potere di arrivare alle imprese di proprietà  statale, ai contratti pubblici e ai mezzi di comunicazione. Il discredito internazionale di cui è oggetto il governo ungherese di Orbà¡n, unitamente allo scandalo Gorilla in Slovacchia, dovrebbe fungere da deterrente.

Se la corruzione e l’arroganza del potere supereranno il limite del tollerabile, la legittimità  dell’élite politica slovacca potrebbe andare in pezzi in pochissimo tempo. Lo shock che ha fatto seguito alla rivelazione dello scandalo Gorilla ha aiutato, seppur indirettamente, Smer ad assicurarsi una vittoria senza precedenti. Smer dovrebbe essere consapevole che l’agenda dello stato sociale contempla anche la lotta alla corruzione, che nuoce in modo considerevole alle fasce più deboli della società .

Un nuovo consenso

Il fallimento dell’Sns (partito nazionalista slovacco) e dell’Smk (coalizione slovacco-ungherese, che rappresenta la minoranza magiara) e il loro mancato ingresso in parlamento conferma che le tensioni etniche non sono una priorità  della società  slovacca. La vera sfida è trovare il modo di offrire posti di lavoro e prospettive di carriera ai giovani di lingua ungherese che vivono in Slovacchia.

Le elezioni hanno confermato il fallimento delle politiche imperniate sulle divisioni sociali ed etniche e l’inasprimento dei conflitti. I conservatori slovacchi sono divisi al loro interno e dovranno riflettere sul fatto che i partiti di destra che hanno registrato i migliori risultati alle elezioni sono quelli che hanno parlato più di loro delle alternative sociali alle politiche esistenti.

Dietro al consenso neoliberale, che perfino la sinistra post-comunista dell’Europa centrale ha accettato negli ultimi vent’anni, evidentemente incombe un nuovo consenso, che porterà  sicuramente una maggiore attenzione alla coesione sociale che ricadrà  sui più benestanti e sui grandi gruppi industriali.

Traduzione di Anna Bissanti

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