Rischio black bloc, il governo allerta l’Interpol

by Editore | 3 Marzo 2012 11:51

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ROMA – Allertano l’Interpol contro il possibile arrivo di black bloc. Si preparano a isolare i violenti. Attuano una strategia per tutelare chi manifesta pacificamente. Ma dal vertice di palazzo Chigi non escono nuove misure sulla sicurezza. Neppure quel decreto anti-violenti di cui pure si è discusso negli scorsi due giorni tra Viminale, palazzo Chigi e il Quirinale e che sembrava cosa fatta. L’argomento è sempre sul tavolo di Monti, Cancellieri, Severino, Passera e Catricalà , ma si decide di soprassedere. Come argomentano tra loro i partecipanti, «soprattutto per evitare che la Tav appaia solo una questione di ordine pubblico» e che si fornisca così un’ulteriore argomento a chi si contrappone allo Stato in modo violento. 
Non solo: misure di ordine pubblico sono state giudicate inopportune alla vigilia delle manifestazioni dei No-Tav che si svolgeranno oggi in tutta Italia. Sarebbero state solo, ha detto più d’uno, «come benzina sul fuoco». Ma la porta per un futuro decreto resta aperta. «Se dovesse servire un provvedimento del genere saremmo pronti a farlo» si sono detti tra loro i cinque interlocutori. Ma per ora è opportuno non offrire un’ulteriore occasione di polemica. Nel frattempo alle forze di polizia è stato già  dato l’ordine di applicare al meglio e nel modo più ampio possibile tutte le misure anti-sommossa che già  esistono. 
Ma le preoccupazioni per l’ordine pubblico restano tutte. E sono pesanti. Dal vertice emerge una strategia molto chiara che punta a individuare i violenti per isolarli, rompendo un fronte tra “buoni e cattivi” che potrebbe compattarsi. Al momento, come ha spiegato il ministro Cancellieri, polizia e servizi non hanno notizie di infiltrazioni già  in atto di black bloc nel movimento No-tav. Comunque, soprattutto in vista di manifestazioni future, è stato chiesto all’Interpol di allertarsi ulteriormente sul possibile ingresso di professionisti della sommossa. 
Ma la preoccupazione è stata soprattutto una: la Tav potrebbe diventare un polo di attrazione per i professionisti dell’antagonismo. Per questo la vigilanza del governo sarà  massima e per questo sarà  intensificato il dialogo con gli amministratori locali e con la gente. Perché siano anche loro a tutelare la valle da possibili strumentalizzazioni.

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