“Sede Fiat già  in Usa se potessi”

by Editore | 7 Marzo 2012 8:34

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GINEVRA – La decisione sulla sede del quartier generale della nuova Fiat-Chrysler, «non è ancora stata presa». E forse è meglio così perché, fa osservare Sergio Marchionne, «oggi la parte europea è più debole e questo potrebbe incidere sul contributo di Fiat alla fusione. à‰ un problema complicato ma non abbiamo fretta di risolverlo». à‰ evidente infatti che se si dovesse risolvere oggi, le possibilità  che il quartier generale rimanga in Europa sarebbero abbastanza basse. Ben più esplicito è il Marchionne che nelle stesse ore rilascia, sempre a Ginevra, un’intervista a Daniel Howes, editorialista del Detroit News. Proprio in merito alla sede del quartier generale, il manager di Torino dichiara al giornalista che in America «l’organizzazione è pronta a ricevere la sede principale in qualsiasi momento lo si voglia». Poi aggiunge parole destinate a suscitare nuove polemiche: «Se non avessi vincoli sarebbe già  successo perché, purtroppo, l’unico modo per spronare la parte italiana è quello di portare fuori mamma chioccia, il capofamiglia e dire: ‘Bene, ora sono un investitore straniero in questo paese. Mi credete adesso? ‘ Allora forse capirebbero». Espressioni forti, anche al di là  della vecchia questione della sede del quartier generale del gruppo. Davvero gli italiani sono così addormentati da aver bisogno del ratto della chioccia per capire in quale mondo vivono? 
L’unica certezza è che per ora la decisione non è stata presa. E che anche l’ipotesi avanzata dallo stesso ad nei giorni scorsi sulla possibile chiusura di «due siti su cinque» in Italia se gli stabilimenti non saranno in grado di cogliere le opportunità  del mercato Usa, è per ora smentita dallo stesso manager del Lingotto. Che anche ieri ha confermato «tutti gli impegni presi in Italia». Eppure, nonostante le parole rassicuranti dette ai mezzi di informazione italiani, la polemica continua. Il leader della Fiom, Maurizio Landini, chiede al governo «l’apertura di un tavolo per chiarire le intenzioni del Lingotto in Italia». Le nuove dichiarazioni rilasciate ai giornali americani sembrano destinate a gettare altra benzina sul fuoco.
Allo stand Fiat si svela la nuova 500 L, realizzata nello stabilimento serbo di Kragujevac. Un modello che sarà  commercializzato in autunno e che è stato presentato ieri alla presenza presidente Boris Tadic. Più degli altri brand del gruppo, Fiat si presenta al salone con importanti nuovità : oltre alla 500 L la Nuova Panda. Ma è proprio l’azionista, John Elkann, ad elogiare Marchionne «per aver speso con prudenza in questi anni evitando che i nuovi modelli uscissero con il mercato a livelli tanto bassi, ciò che ora sta mettendo in difficoltà  alcuni nostri concorrenti». Elkann aggiunge che «sul tema delle alleanze siamo aperti a tutte le soluzioni anche se in certi casi è meglio soli che male accomapagnati». Poi una stoccata a Gm: «Quello che hanno stretto con Peugeot è un accordo simile a quello fatto con noi nel 2000. A noi è andata bene». Come si ricorderà  il matrimonio di Fiat con Chrysler durò meno di cinque anni e dal successivo divorzio la Fiat guadagnò due miliardi di dollari.
Grande folla allo stand Ferrari dove Luca di Montezemolo presenta la nuova Berlinetta, 740 cavalli sotto una carrozzeria composta da 12 diverse leghe di alluminio, 340 all’ora, da 0 a 200 chilometri/ora in 8,5 secondi. A togliere i teloni, oltre al Presidente, anche Marchionne, i due fratelli Elkann e Paolo Pininfarina. In conferenza stampa Montezemolo avverte: «Sono totalmente d’accordo con le campagne per obbligare i cittadini a pagare le tasse. Ma evitiamo il populismo della caccia ai ricchi. Non si può fare l’equazione ricchi=evasori e tantomeno proprietari di Ferrari=evasori. Questo significa danneggiare non solo la Ferrari ma anche tutte le persone che ci lavorano. Montezemolo prevede che le vendite del Cavallino nel 2012 saranno ai livelli record del 2011, oltre le 7.000 vetture.

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