“La bimba non cambia casa si alternino i genitori separati”
TRIESTE – Per la prima volta un’ordinanza provvisoria del Tribunale dei minori di Trieste ha deciso che una bambina di 4 anni, figlia di genitori separati, sarà accudita alternativamente, una settimana a testa, nella casa di famiglia. Non sarà pertanto la bambina a passare da una casa all’altra, ma a fare la spola una settimana sì e una no toccherà alla madre e al padre. I genitori nella separazione non avevano trovato un accordo per l’affidamento della figlia. Così il giudice ha deciso per loro.
In pratica, ogni inizio settimana avverrà il cambio della guardia: via il padre, dentro la madre con valigie ed effetti personali. E viceversa. E visto che la bambina è piccola, i due genitori possono portare con sé una nonna o una zia che dia loro una mano nel prendersi cura della figlia. Per quanto riguarda le cure alla piccola «ciascun genitore provvederà al mantenimento della figlia durante la settimana in cui gli è attribuita la funzione di collocatario e contribuirà al 50% delle spese straordinarie preventivamente concordate».
Il provvedimento del Tribunale di Trieste costituisce una delle poche applicazioni dell’istituto dell’affidamento alternato, norma che prevede che il figlio venga affidato a un genitore per un certo periodo e all’altro nel periodo successivo. Negli ultimi anni ad adottare provvedimenti simili sono stati il Tribunale di Messina e quello di Pistoia. «Quanto disposto ha lasciato tutti perplessi – spiega il difensore della madre della piccola di 4 anni, l’avvocato matrimonialista Roberta Rustia – In 35 anni di attività non mi è mai capitato di trovarmi di fronte ad un provvedimento di questo tipo».
Le scelte del tribunale faranno sicuramente discutere. Da un lato c’è chi plaude ad una scelta che tutela i figli troppe volte trasformati in una sorta di pacco postale, dall’altra chi si preoccupa della quotidianità dei genitori. «Oggi è difficile prevedere a cosa andrà incontro una persona che si separa – prosegue Rustia – Casi simili possono trovare in aula soluzioni diverse. Questo valga da monito per le coppie che si separano: una buona transazione può scontentare un po’ tutti, ma è sempre meglio di una cattiva sentenza».
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