“Gli 007 non hanno fermato l’assassino” Hollande e la Le Pen contro il governo

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Lo dice qualche esperto, lo ripete Marine Le Pen e anche il ministro degli Esteri, Alain Juppé, getta olio sul fuoco, forse involontariamente: «Vedremo se c’è stato un punto debole». Ma poi attacca i candidati alle presidenziali, il socialista Hollande e il centrista Bayrou, che avevano detto che il killer si era fatto influenzare dal clima della campagna elettorale, e avevano sollevato dubbi sull’operato degli 007. «È vergognoso – ha attaccato – strumentalizzare il dramma di Tolosa». 
Com’è stato possibile, però, che i servizi non abbiano tenuto d’occhio quella manciata di persone che ogni anno si reca in Afghanistan o in Pakistan, alla ricerca di un addestramento nei campi degli integralisti? I fratelli Merah erano conosciuti, Mohamed era stato interrogato mesi fa sui suoi due viaggi, che aveva definito come semplici gite turistiche. Nessuno si è accorto che il giovane, con i soldi ricavati dai furti, comprava armi. Eppure, sapevano quanto fosse psicologicamente fragile: secondo L’Express, durante la sua permanenza in carcere nel 2008 aveva tentato il suicidio e a contatto di altri detenuti si era radicalizzato. Gli americani avevano inserito il suo nome nella lista nera dei passeggeri , la “no fly list”, in cui era stato iscritto dopo essere stato fermato in Afghanistan.


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