“Giusto denunciare le infiltrazioni ma non possiamo fermare tutti i cantieri”

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TORINO – Sulla scrivania ci sono le pagine dell’articolo di Roberto Saviano su Repubblica vistosamente sottolineate. Giancarlo Caselli, procuratore capo di Torino, ha appena finito di complimentarsi con i carabinieri per l’arresto in tempi record dell’assassino di un’anziana alla periferia della città  quando riprende la lettura e infine dice: «Non voglio, né posso parlare in modo più assoluto della Tav. Ho sempre detto che non ho nessun titolo o ruolo per esprimere giudizi di qualsiasi tipo al riguardo. L’utilità  dell’opera, i costi, la loro sostenibilità , l’impatto sulla valle sono tutti temi fuori della mia competenza che riguarda esclusivamente eventuali violazioni della legge penale…».
A prescindere dalla questione Tav come giudica quanto scritto da Saviano?
«Beh, Saviano lo apprezzo da sempre e ho spesso preso posizioni pubbliche a sostegno delle sue tesi. Anche in questo caso sono sostanzialmente d’accordo con lui per tutto quello che denuncia, in particolare i concreti pericoli d’infiltrazione mafiosa e la necessità  di, come scrive lui, “dotarsi di armi nuove, efficaci e appropriate” per mettere in sicurezza l’economia. Ma mi pongo una domanda…».
Quale?
«Ancor prima che da magistrato me lo chiedo da cittadino: se esistono questi pericoli che denuncia ed occorrono rimedi nel frattempo che si fa? Conviene rinunciare a priori a questa o quell’opera, e non mi riferisco necessariamente al Tav la cui costruzione tra l’altro non è ancora cominciata, ancorché ritenuta utile perché ci sono i rischi che Saviano denuncia? Così facendo non si determina una sostanziale rinuncia al controllo del territorio e dell’economia? Rinunciando alle opere per timore delle infiltrazioni mafiose si realizzerebbe una sorta di dismissione di ogni responsabilità  politica ed economica. Vi sarebbe di fatto un’abdicazione rispetto a funzioni fondamentali dello Stato».
Saviano scrive che le mafie oggi non vincono puntando il fucile ma perché grazie ai loro soldi illeciti il loro agire lecito è più economico, migliore e veloce. È d’accordo?
«Le rispondo come magistrato. È vero che ci sono complicità  di natura diversa con le mafie e tutti i problemi sollevati da Saviano e la loro gravità  non sarà  mai abbastanza denunziata. È però anche vero che non siamo proprio all’anno zero».
In che senso?
«Che lo stesso Saviano a sostegno delle sue tesi cita la relazione della Direzionale Nazionale Antimafia del 2011 in cui al Piemonte viene assegnato il terzo posto sul podio della penetrazione della criminalità  organizzata calabrese. Beh, quei dati sono i risultati di due inchieste della Procura di Torino, Minotauro che ha portato alla scoperta di ben sei locali della ‘ndrangheta nella provincia torinese e all’arresto di 130 persone nonché alla scoperta dei loro legami con ambienti politici ed economici e Albachiara, che ha smascherato la presenza della mafia calabrese a Cuneo e ad Alessandria. Nel suo articolo Saviano cita anche Pioneer, un’altra inchiesta culminata nel sequestro di beni di proprietà  delle cosche per un valore di oltre dieci milioni di euro. Con questo voglio dire che magistratura e forze dell’ordine non sono poi così tanto inerti. Nel caso di Minotauro l’indagine sulle persone si è affiancata a quella sui patrimoni proprio per aggredire il versante della ricchezza illecitamente cumulata dalla ‘ndrangheta»
Saviano parla della necessità  di una giurisprudenza che di la caccia alle casseforti criminali…
«Per la procura di Torino è stata un priorità  costituire il gruppo specializzato nella lotta al riciclaggio. Anch’io convengo che è necessario un potenziamento delle strutture di contrasto all’infiltrazione mafiosa invece che smantellare i pool di specializzazione per ultra decennalità . Credo che vadano migliorati anche i meccanismi di assegnazione degli appalti e i controlli. Compito che però non spetta alla magistratura ma alla politica e all’amministrazione. La magistratura è un notaio del passato ma ciò che ricostruisce in questo ruolo può essere una base per migliorare il sistema attuale e scoprirne le anomalie prima che i guasti siano irreparabili. Ma senza abdicazioni che aprirebbero un vuoto forse peggiore di quello denunciato da Saviano».


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