“Filmava le vittime mentre le uccideva il killer di Tolosa può colpire ancora”

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TOLOSA – Un assassino freddo, determinato, che uccide a bruciapelo con un colpo alla testa. Un killer che ha agito a intervalli regolari di quattro giorni e che può seminare di nuovo il terrore: è l’agghiacciante ritratto dell’uomo che ha ucciso tre bambini e quattro adulti in otto giorni, disegnato ieri pomeriggio dal procuratore capo di Parigi, Franà§ois Molins. Nelle parole del magistrato risuona soprattutto la preoccupazione: «L’uomo si sa braccato e può di nuovo entrare in azione». È la grande angoscia di queste ore in un Paese ancora sotto shock: ieri mattina alle undici in tutte le scuole si è osservato un minuto di silenzio in memoria delle vittime della scuola ebraica di Tolosa.
Tutti gli occhi sono rivolti verso gli investigatori, impegnati in una caccia all’uomo mai vista prima Oltralpe: sono più di duecento a lavorare nel capoluogo del Midi-Pyrenées, dove si trovano anche il ministro dell’Interno, il capo dei servizi segreti e 25 poliziotti delle forze speciali. L’inchiesta penale è invece affidata alla sezione anti-terrorismo della capitale: come ha spiegato il procuratore, gli omicidi degli ultimi dieci giorni sono atti di terrorismo, per il quale il codice penale francese dà  una definizione giuridica e non politica.
Gli inquirenti hanno in mano una serie di dati oggettivi: il folle omicida usa una colt calibro 11,43, piuttosto rara, e uno scooter Yamaha di grossa cilindrata rubato, forse riverniciato per l’ultimo attacco; uccide con una pallottola in testa e quasi toccando le vittime con la canna della pistola; ha scelto come obiettivo dei militari, dei magrebini, degli ebrei; forse portava, come ha detto un testimone, una telecamera agganciata al giubbotto per filmare il massacro nella scuola ebraica, un’ipotesi avvalorata dai poliziotti e valutata con cautela dai magistrati; conosce bene i posti in cui agisce; finora ha ucciso con una periodicità  fissa, ogni quattro giorni, ma non si sa se ciò sia casuale o voluto. Tutte le piste sono ufficialmente esaminate, ma fonti di polizia dicono che quella dei tre ex parà  neonazisti sarebbe stata abbandonata. Gli investigatori devono esaminare migliaia di ore registrate dalle videocamere e cercano soprattutto di far parlare i computer: la prima vittima, un militare ucciso a Tolosa, aveva messo in vendita la sua moto su Internet e l’assassino gli ha teso una trappola fissandogli un appuntamento. Ma è probabile, anche se non ci sono certezze, che si fosse manifestato usando il computer di un luogo pubblico, come un cybercafé.
Il criminale pianifica con cura i suoi agguati, la sua follia è lucida e non trascura niente, tant’è vero che non ha lasciato impronte, né tracce del suo Dna. Per questo il piano anti- terrorismo è stato portato al massimo livello di allerta nella regione, con l’intervento di un migliaio di poliziotti e gendarmi per controllare i luoghi sensibili, in particolare le scuole.
La città  è ancora prostrata. Ieri, dopo la veglia funebre notturna, le bare delle vittime sono state trasportate all’aeroporto di Parigi: una cerimonia con il capo dello Stato e poi l’imbarco su un aereo per Tel Aviv. Stamani sono in programma i funerali a Gerusalemme, mentre a Montauban si tengono le esequie dei militari uccisi, alla presenza di Sarkozy e dei principali candidati alle presidenziali. La scuola ebraica riapre i battenti stamani, ma ieri c’era molta tensione durante la partenza dei carri funebri: il dolore si è talvolta tradotto in collera contro i poliziotti e la presenza dei giornalisti. Le manifestazioni di lutto del paese continueranno: dopo il minuto di raccoglimento osservato ieri in tutte le scuole, le autorità  religiose ebraiche e musulmane hanno annunciato una manifestazione silenziosa domenica pomeriggio nella capitale.


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