by Editore | 16 Marzo 2012 9:23
BUDAPEST – «La maggioranza per Orbà n è conservatrice ma europeista, l’Europa la smetta di distorcere la realtà ungherese a fini interni di altri o delle sinistre. O creerà reazioni anti-europeiste. Qui il miglior argine contro Jobbik e tutti gli estremisti siamo noi». Così parla Zoltan Kovacs, ministro delle comunicazioni e uomo-chiave del governo.
Dimostrazioni separate, perché tanta divisione nella festa nazionale?
«Negli ultimi 20 anni la festa nazionale ha visto polarizzazioni. Io ho organizzato le celebrazioni ufficiali senza escludere nessuno. Non è stata nostra l’idea di portare gente in piazza contro qualcosa, bensì per la festa nazionale».
Le opposizioni di sinistra chiedono più democrazia, l’ultradestra più nazionalismo, che ne dice?
«Il nostro governo è la migliore garanzia contro ogni estremismo. Non dobbiamo temere per la democrazia qui. Tentare di demonizzare il governo o il premier non aiuta nessuno in Europa».
Lei ha accusato forze politiche straniere di strumentalizzare la festa nazionale ungherese, a cosa si riferiva?
«All’appello di molti intellettuali anche ungheresi su Libération. La democrazia esiste in molte forme: è diversa in Italia, Francia, Danimarca, Olanda. Ognuno avrà il suo stile di democrazia, come vestiti o tradizioni differenti. La diversità è la forza dell’Europa».
Se Budapest chiedesse oggi di entrare nella Ue avrebbe carte in regola?
«Dicono il contrario usando il caso ungherese a fini interni. Per le presidenziali francesi, per esempio. Dipingendoci falsamente come autoritarismo. Noi non parliamo di come Sarkozy tratta gli immigrati. Siamo vittima di politiche interne altrui, e del pregiudizio sbilanciato contro idee conservatrici del mondo, noi siamo normali conservatori democratici. Non condannateci se riteniamo antieuropeo negare che la cristianità sia un valore costitutivo dell’Europa».
Lo scontro con Bruxelles resta duro. Come andrà a finire?
«Negozieremo, troveremo soluzioni. La Ue ha 270 procedure d’infrazione aperte contro Stati membri, contro noi solo 17. Contro Italia, Francia, Olanda, Belgio, Germania, ne ha molti di più».
Gli ultrà di Jobbik crescono nei sondaggi. Andreste a una coalizione con loro?
«Li consideriamo pericolosi, siamo assolutamente contro ogni loro messaggio. Dobbiamo purtroppo accettare che gli elettori votino partiti non democratici, ma non andremo mai ad accordi con loro. Mai».
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