Putin in piazza annuncia la vittoria alla «sua» Russia

by Editore | 5 Marzo 2012 7:19

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MOSCA — Vladimir Putin ha vinto, come da copione. Non ha riportato un risultato «bulgaro» come nel 2004 (prese il 71,3%), non ha raggiunto il suo delfino Dmitrij Medvedev che quattro anni fa superò il 70%, ma si è anche staccato nettamente da Russia Unita che a dicembre non ha raggiunto il 50%. Con gli altri candidati, a cominciare dal comunista Gennadij Zyuganov, non c’è stata storia, ma il punto non è tanto questo.
Nonostante le telecamere e il mezzo milione di osservatori dislocati nel seggio, ci sarebbero stati brogli. Non clamorosi; probabilmente non in grado di spostare sostanzialmente il risultato, ma abbastanza perché queste elezioni non possano essere definite del tutto oneste e trasparenti. Molti osservatori internazionali hanno comunque detto di non aver riscontrato «violazioni serie». In ogni caso alle opposizioni che fanno sentire la loro voce e oggi tenteranno di portare in piazza un consistente numero di «indignati», Putin ha risposto già  ieri sera con una manifestazione oceanica. Più di centomila sostenitori affluiti da tutta la Russia, in buona parte giovani, esattamente come quelli che oggi lo contesteranno. Una lezione imparata su altre piazze e altre strade, a cominciare dagli Champs Elysées che il 31 maggio del 1968 decretarono la vittoria di Charles de Gaulle tornato a Parigi dopo la rivolta studentesca. Una dimostrazione di forza: non è solo la Russia profonda che si aggrappa all’ex agente del Kgb. Sono i giovani di Irkutsk, Penza, Vladimir, Smolensk. Non sono insoddisfatti come i loro coetanei moscoviti, ma rappresentano ugualmente il futuro di questo Paese.
Con l’80% delle schede scrutinate, Putin ha ottenuto il 64% dei voti. Dietro di lui il comunista Zyuganov con il 17% e quindi, a sorpresa, il plurimiliardario Mikhail Prokhorov accreditato di un 7%. Quarto l’istrionico nazionalista liberaldemocratico Vladimir Zhirinovskij con il 6% e in coda l’ex speaker del Senato Sergej Mironov con il 3,7%. I primi risultati sono stati naturalmente quelli dell’Estremo Oriente che è dieci ore avanti a Mosca. Lì i consensi per Putin sono alti e in alcune zone va bene anche Zhirinovskij. Abbastanza omogenei in tutto il Paese i risultati degli altri. Inevitabili i plebisciti nelle repubbliche del Caucaso e nel bacino del Volga. In qualche caso ci sono stati boss locali convinti di guadagnarsi la riconoscenza di VV facendo registrare consensi superiori al 100%. Naturalmente la musica cambia nella Russia europea e in particolare a Mosca. In dicembre Russia Unita, il partito dei putiniani che in tutto il Paese prese il 49,3%, a San Pietroburgo si fermò al 33,5. Ma al di là  dei professionisti urbani insoddisfatti, degli studenti, dei vip in cerca di novità , anche nella capitale sono tantissimi gli elettori che hanno deciso di ridare la loro fiducia a Putin. Con una quantità  di seggi scrutinati abbastanza bassa, il nuovo presidente non riusciva a raggiungere il fatidico 50% nella capitale, mentre Prokhorov raccoglieva tutti i voti di chi è andato in piazza, arrivando attorno al 17%.
Poco prima delle 11 ieri Putin e Medvedev sono saliti sul palco in mezzo ai loro sostenitori per rivendicare la vittoria e ringraziare tutti. VV era visibilmente commosso (una lacrima gli scendeva dall’occhio destro, dopo avrebbe detto che era stata «colpa del vento») e arrabbiato. «Non ci faremo strappare questa vittoria», ha gridato con convinzione Medvedev. «Vi avevo detto che ce l’avremmo fatta e abbiamo vinto», ha risposto Putin. Il timore è che l’opposizione tenti di scatenare una «rivoluzione colorata», sul tipo di quella ucraina del 2004. Già  ieri Mosca era presidiata da 36 mila poliziotti. Tutte le piazze dove potrebbero svolgersi comizi non autorizzati sono bloccate da decine di furgoni cellulari.

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