by Editore | 29 Marzo 2012 8:11
Astro della politica israeliana appena qualche anno fa, amata (anche troppo) dai governi occidentali, Livni si è rivelata una effimera figura di transizione e ora medita il ritiro dalla vita pubblica. È stato pieno il successo del suo rivale, Shaul Mofaz, l’ennesimo ex capo di stato maggiore delle forze armate che sale ai vertici della politica israeliana. Il 62% dei votanti (45% dei 95mila iscritti) si è schierato con lui. Un risultato scritto da tempo. Livni durante la sua leadership non ha mai svolto una convincente opposizione contro il rivale Netanyahu con il quale aveva rifiutato di allearsi dopo le elezioni del 2009 suscitando (vane) speranze tra i progressisti israeliani. È stata spesso accusata di non aver saputo elaborare proposte convincenti ai principali problemi di politica interna ed estera, mostrando debolezza e incapacità .
Kadima, inventato dall’ex premier Ariel Sharon per essere un partito al potere, passato all’opposizione senza una linea precisa, ha visto sgretolarsi la sua base di consenso che pure tre anni fa era molto ampia e ora rischia di dimezzare i seggi alla Knesset nelle elezioni del prossimo anno. I sondaggi lo danno in forte calo di fronte alla destra di governo di Benyamin Netanyahu . Mofaz tenterà il rilancio del partito attaccando frontalmente Netanyahu sulla politica economica e sociale del governo e scegliendo la linea dura in politica estera, simile a quella della destra. Ebreo di origine iraniana, Shaul Mofaz, come capo dell’opposizione sarà certamente consultato da Netanyahu se il premier, come molti credono, lancerà nei prossimi mesi un attacco aereo contro le centrali nucleari del suo ex paese.
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