Non solo l’Italia, anche la Germania riduca le «tutele sul lavoro»
Stessa raccomandazione vale per diversi altri paesi dell’Europa: colpisce molto che ci sia la Germania, dove vige il modello di concertazione renano, ma anche la Francia, la Spagna, il Lussemburgo, l’Olanda, il Portogallo e la Slovenia. Nello studio, l’Ocse – oltre a riproporre un elenco di raccomandazioni sulle tutele da ridurre – chiede ancora di «riformare il sistema di contrattazioni salariali» ai governi di Italia, Belgio, Spagna e Slovenia. Sulla situazione economica e sulla crisi, l’organizzazione non dà segnali di ottimismo: «Le recenti misure per risanare i conti prese da Grecia, Italia, Portogallo e Spagna sono passi importanti ma le sfide restano ancora spaventose», ha detto il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, presentando l’ultimo rapporto sulla zona euro. Le prospettive di crescita sono infatti «inusualmente incerte» e dipendono dalla soluzione della crisi del debito sovrano», spiega ancora Gurria, che nel rapporto sull’Eurozona ha confermato le stime del Pil 2012 e 2013 a +0,2% e +1,4% rispettivamente. Molto dipenderà dall’azione dei governi: misure efficaci per contrastare la crisi finanziaria possono comportare una crescita più forte, ma «ci sono ampi rischi al ribasso perché l’assenza di tali azioni aprirebbe la strada a una recessione severa».
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