New York, Occupy fa primavera

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Ieri mattina alle 11, i manifestanti si sono riuniti di nuovo a Zuccotti Park per celebrare l’arrivo della nuova stagione. «Nei primi sei mesi di vita abbiamo cambiato il dibattito nazionale, nei prossimi sei mesi vogliamo cambiare il mondo», hanno scritto sulla homepage del sito. E l’atmosfera a Liberty Square è proprio quella di risveglio dopo i mesi invernali in cui il movimento era sembrato giù di tono, per alcuni addirittura morto. All’una del pomeriggio circa 150 persone, molte vestite di verde per celebrare il giorno di San Patrizio, hanno iniziato a marciare verso Battery Park, più precisamente verso l’Irish Hunger Memorial, il monumento inaugurato nel 2002 per ricordare il milione di vittime delle carestie in Irlanda dal 1845 al 1852. «La strada che stiamo percorrendo ha bisogno di una svolta – racconta Jack, 53 anni, che lavora come attore in un teatro, mentre mostra una copia del suo passaporto irlandese – Gli appuntamenti come questo sono importanti, perché ci permettono di far sentire la nostra voce». Ma non preferirebbe festeggiare San Patrizio in un bar a bere, come fanno tutti? «Io festeggio così, perché amo le mie radici irlandesi, ma l’America è il mio Paese e Occupy Wall street sta cercando di salvarlo», risponde. Mentre il corteo si dirige verso Lower Manhattan, scortato da circa cinquanta poliziotti a piedi e in scooter, un centinaio di manifestanti è rimasto invece a Zuccotti Park, tra canti, balli e tamburi riportando la memoria allo scorso settembre, quando il movimento era appena nato e scene come questa erano all’ordine del giorno. «Questa sera dormiremo qui e ci riprenderemo la piazza», afferma convinto Rick, 23 anni, mentre riprende fiato dopo aver gridato uno degli slogan più celebri, «Siamo il 99% e lo sei anche tu». Davanti alla piazza il numero di agenti della polizia di New York è nettamente superiore a quello dei manifestanti. E gli arresti sono iniziati già  nel primo pomeriggio, quando due persone sono state portate via in manette, a quanto pare con l’unica colpa di aver distribuito volantini. L’entusiasmo pacifico del resto della folla però non si è fatto intimidire. Qualche manifestante parla con i pochi cronisti rimasti a Zuccotti Park, altri improvvisano comizi e invitano i passanti a unirsi a loro, annunciando una stagione vivace, che proseguirà  fino alle elezioni presidenziali di novembre. E non solo a New York, come ha raccontato Cynthia Price, 46 anni, che da Los Angeles si è trasferita qui, per iniziare una piccola attività  con il marito John: «Pago le tasse, ho una casa tutta mia e mi ritengo una cittadina modello, al contrario di questo governo cleptomane. È il motivo per cui scendo in piazza con Ows e andrò a Washington a manifestare davanti al Congresso. Stasera però torno nel mio appartamento e lascio l’occupazione di Zuccotti Park in mano ai giovani».


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