Morto un immigrato ospite del Cara di Mineo

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MINEO – Anthony Yeboah, 31 anni, ghanese, uno dei migranti ospiti del Cara di Mineo, è deceduto cinque giorni fa all’ospedale di Caltagirone. A stroncarlo è stato un ictus e i medici per lui hanno potuto fare poco: il giovane è entrato in uno stato soporoso e il trombo non è stato recuperato, nonostante si sia fatto in tempo ad effettuare una ecodoppler ed una Tac. Ma Yeboah si era già  recato all’ospedale il 9 marzo, ossia il giorno prima che la condizione si aggravasse; per i sanitari, però, è bastata un’iniezione di Plasil per dimetterlo, anche perché il migrante era arrivato – come comunica ufficialmente lo stesso ospedale “Gravina”- in evidente stato di ebbrezza. “Non sappiamo però nulla sulle condizioni di salute di Anthony Yeboah prima che si recasse in ospedale in condizione d’ urgenza. Ci chiediamo se si fosse sentito male anche nei giorni precedenti la morte e se il malessere sia stato correttamente decodificato già  all’interno della struttura, soprattutto nelle ore precedenti il ricovero – dice l’ avvocato Goffredo D’Antona dell’ Osservatorio dei diritti Catania – . Non sappiamo ancora quanti medici ci siano al Cara a fronte di 1800 ospiti. Qualcuno di loro si è lamentato per l’assistenza sanitaria. Sarebbe auspicabile sapere se Anthony avesse chiesto aiuto all’ambulatorio e se sia stata eseguita una diagnosi del suo problema”.

Le associazioni di volontariato del territorio lamentano che la struttura di Mineo, piuttosto valida sul fronte alberghiero (vitto, alloggio, organizzazione degli spazi comuni, scuola per stranieri, svago) non abbia però tutti gli strumenti necessari ad un’integrazione reale. Anche i legali afferenti all’Arci nelle scorse settimane hanno redatto un dossier dove sono state segnalate alcune falle nel sistema di accoglienza, che prevede anche l’osservazione medica, spesso fondamentale per soggetti provenienti da Paesi poveri e vittime di traumi di guerra. La Croce rossa, intanto, prende tempo e attraverso l’ufficio stampa di Catania fa sapere che “sul caso Yeboah faremo accertamenti e al termine ci esprimeremo con un comunicato ufficiale”.

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