by Sergio Segio | 14 Marzo 2012 8:41
Ovviamente, lord Keynes parlava di morte del sistema economico, ma le sue ricette – forse un po’ datate – erano semplici e efficaci. E soprattutto dovevano essere tempestive. Dall’incontro tra Merkel e Monti, invece, è emersa solo una profonda vaghezza. O meglio, il nulla. Ben rappresentato da un’altra affermazione della cancelliera tedesca: «C’è bisogno di fare i compiti, le istituzioni europee devono essere rese più forti e in futuro dobbiamo cooperare di più su temi che riguardano l’innovazione».
Il problema è che la crisi è qui (particolarmente virulenta in Europa) e ora. La conferma, d’altra parte, è arrivata dallo stesso Monti: «L’Italia non ha superato nemmeno l’emergenza, siamo ancora molto impegnati nel mettere al sicuro il nostro Paese dal punto di vista finanziario. Certamente abbiamo arrestato la tendenza in direzione sud-orientale che stava trasportando la penisola italica verso la penisola ellenica. Ma i compiti non sono ancora finiti». Una dichiarazione onesta, anche se forse un po’ ruffiana per cercare di piegare il sindacato, con il ricatto dell’emergenza, a sottoscrivere i progetti di Elsa Fornero.
Di fronte a questo quadro dipinto dai due leader, si potevano aspettare proposte concrete, magari minimali. Per esempio come far ripartire la crescita della Grecia che, altrimenti, tra un paio di anni potrebbe stare peggio di oggi. O anche come affrontare la disoccupazione in Europa e reperire risorse finanziarie magari con la Tobin Tax, utile, al tempo stesso, a tagliare le ali alla speculazione. Purtroppo le cose semplici, un po’ banali, ma eque, alle due M (Merkel e Monti) evidentemente non piacciono.
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