Marine spara sui civili strage di donne e bambini

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NEW YORK – Ha portato l’inferno casa per casa, una strage della follia nella follia della guerra più lunga del secolo, è entrato e ha fatto fuoco come un Rambo impazzito, falciando le donne sorprese nel sonno, spedendo una decina di piccini in paradiso. I morti sono almeno 16, tra cui nove bambinie quattro donne. Ma i vecchi dei villaggi confinanti di Balandi e Alkozai, a mezzo chilometro dalla base Usa nel distretto di Panjwai, nella provincia di Kandahar che fu la roccaforte dei Taliban edè pure la patria del presidente Hamid Karzai, adesso dicono che i morti sono molti di più e che non è stato un Rambo impazzito, erano molti di più anche i soldati «ubriachi e in missione per uccidere». Gli americani smentiscono, il massacratore del Panjwai si è già  consegnato e il presidente Barack Obama parla di incidente «tragico e scioccante»: però nell’attesa di «un’inchiesta rapida» promette di «assicurare alla giustizia chiunque si sia reso responsabile». Certo che è una frase di rito: ma davvero potrebbe essersi trattato di un gruppo impazzito? La strage si è consumata dall’1 alle 3 del mattino, tre o quattro sarebbero le case visitate dall’angelo della morte, un sergente appartenente a quei corpi speciali che dovrebbero essere il meglio del meglio delle truppe di stanza qui, incaricato per di più dell’istruzione e dell’addestramento delle truppe afgane che da quest’anno dovrebbe prendere in consegna la sicurezza del paese, nell’attesa del completo ritiro di americani e Nato che Obama ha promesso per il 2014. Karzai furioso parla di «assassinio», «intenzionale esecuzione di civili innocenti che è imperdonabile», come fa a chiamarlo «incidente» come gli americani? Il capo del Pentagono Leon Panetta è il primo a telefonargli per esprimergli «condoglianze e condanna» prima che a farlo sia lo stesso Obama, che in una dichiarazione ribadisce il concetto, assicura un’inchiesta rapida ma non riporta le reazioni del presidente afgano che devono essere state evidentemente devastanti.

No, questa non solo è la strage più atroce che sarebbe stata compiuta da un solo soldato in più di dieci anni di guerra. Questo è anche il «colpo mortale» sulla missione americana in Afghanistan, dice il direttore del Kroc Institute, David Cortright, che è uno dei massimi esperti in materia. Anche per Obama è più di uno shock nell’anno decisivo per la sua difficile rielezione.

Tentando di guadagnare qualche voto in più alla vigilia delle primarie, perfino Newt Gingrich, che in Mississippi e Alabama punta a un risultato per ritornare in corsa, dice che la missione in Afghanistan «non è più fattibile». Però lui, Mitt Romney e Rick Santorum hanno finora attaccato il presidente che aveva accelerato sul ritiro e aveva chiesto scusa agli afgani dopo il rogo del Corano che due settimane fa ha fatto ripiombare il paese nel caos: almeno 36 vittime, proteste, insurrezioni, morte agli yankees.

Non è un caso che condannando l’orrore ora Obama dice che «l’incidente non rappresenta l’eccezionale carattere dei nostri militari e il rispetto che gli Usa hanno per il popolo dell’Afghanistan»: altro che scuse. Ma la strage nei villaggi ora potrebbe accendere un rogo ancora più devastante di quello del Corano. Le testimonianze tutte da verificare della gente del posto, dove i Taliban sono popolarissimi, parlano di 50 morti. Racconta Agha, 20 anni: «Gli americani si sono fermati in casa per un po’, io ero terrorizzato, mia madre centrata negli occhi e al volto, era irriconoscibile, mio fratello colpito alla testa e nel petto, mia sorella pure uccisa, io mi sono buttato per terra fingendomi morto». La gente dei villaggi insiste che i soldati erano ubriachie lo stesso Karzai rilanciai sospetti rivelando di aver parlato con un ragazzo, Rafallah, 15 anni, miracolosamente scampato e ferito alle gambe, che racconta di «diversi militari» che sarebbero piombati in casa sparando all’impazzata su tutta la famiglia. Anche una dichiarazione della Nato riconosce che la strage è stata compiuta «in più di un villaggio»: davvero da un solo uomo? L’anno scorso il mondo intero fu devastato dallo shock per l’arresto di un gruppo di soldati che si erano divertiti a uccidere «per sport, per gioco» – e sotto effetto di droghe – almeno tre civili afgani, mascherando gli attacchi con la legittima difesa.

Il mese scorso hanno sempre fatto il giro del mondo le immagini altrettanto shock dei marines che urinavano sui cadaveri dei Taliban. La guerra infinita sembrava avere già  mostrato tutto il suo orrore: la strage della notte di Panjwai ha distrutto anche quest’ultima certezza


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