«Superata la fase acuta della crisi»

by Editore | 14 Marzo 2012 8:54

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ROMA — Oltre la sintonia personale e i complimenti reciproci, il ricordo di Monti su una giovane Merkel conosciuta come «ministro dell’Ambiente», a porte chiuse si gettano le basi di quello che gli staff enfatizzano come un dato nuovo e importante: una maggiore cooperazione industriale ed economica fra i due Paesi sarà  incoraggiata con atti bilaterali, atti che faranno da apripista alle politiche sulla crescita che dovranno essere definite in sede comunitaria.
In effetti a Palazzo Chigi sia il presidente del Consiglio che la Cancelliera parlano lo stesso linguaggio. C’è una punta di prudenza condivisa, «la sfida continua, l’Italia non ha superato l’emergenza, siamo ancora impegnati», dice Monti, anche se la crisi ci stava «trasportando verso la penisola ellenica, e questo l’abbiamo superato».
Ma soprattutto c’è con Berlino la condivisione di alcuni obiettivi concreti: mobilità  del lavoro, servizi, industrie a rete, professioni; su questi e altri settori, che anche la Merkel rimarca, uno per uno, in una simmetria non casuale con le parole del nostro premier, nel prossimo vertice intergovernativo fra Italia e Germania potrebbero arrivare novità  concrete.
Entrambi sottolineano che dopo la firma del patto di bilancio, il cosiddetto fiscal compact, «non ci si può rilassare, né dal punto di vista della politica nazionale né dal punto di vista delle politiche europee». Occorre che la Ue entri in una fase «in cui presti analoga attenzione alle politiche di crescita», aggiunge il nostro premier. Fatti dunque «i compiti a casa», espressione coniata dalla Merkel a proposito del rigore di bilancio necessario nei Paesi con le finanze in difficoltà , «c’è anche una casa comune europea e tra i compiti quello di migliorarla», chiosa Monti.
Aggiunge la Merkel: «L’Italia e la Germania sono molto legate: il nostro lavoro su crescita e occupazione va avanti perché vogliamo raggiungere obiettivi mirati. Dobbiamo dare a tutti una possibilità  di lavoro. Serviranno le prossime consultazioni al vertice di questa estate in Italia, a cui parteciperanno rappresentanti del mondo industriale».
Il tentativo insomma è quello di tracciare un percorso di maggiore crescita fra le economie che hanno il primo e il secondo comparto manufatturiero del Vecchio continente, un percorso integrato, che possa essere esempio, in tema di apertura dei mercati e semplificazioni, per gli altri Stati membri della Ue. Del resto, fa notare ancora la Merkel, del futuro politico dell’Europa non vi è ancora certezza, mentre il dato certo «è che gli europei sono appena il 7% della popolazione mondiale e abbiamo enormi sfide davanti a noi, l’Italia non ha superato al 100% i suoi problemi e tutti noi dobbiamo fare sempre dei compiti per migliorare».
Entrambi favorevoli all’introduzione di una tassa sulle transazione finanziarie, sia per Roma che per Berlino la cosiddetta Tobin Tax potrà  costituire oggetto di un fronte comune nelle prossime settimane: «A fine marzo ci sarà  una presa di posizione. Cercheremo una posizione comune con l’Italia alla quale stiamo lavorando, tutte le possibilità  vengono esplorate», dice la Merkel, mentre Monti sottolinea che la tassa andrebbe introdotta, geograficamente, nell’intera zona euro, se non, «meglio», in tutta l’Unione Europea.
Su un ultimo punto, la possibile candidatura di Monti a presidente dell’Eurogruppo, con sfumature diverse, dicono la stessa cosa. La Cancelliera sottolinea di lavorare perfettamente con Draghi. Tradotto: un italiano ai vertici delle istituzioni comunitarie è sufficiente. Monti, da parte sua, ci tiene a far sapere che non è in corsa: «Le pare che il presidente del Consiglio italiano possa assumere anche altri compiti?», risponde a chi ha fatto la domanda.

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