«Nomine con la Gasparri, tutti insieme. Il Pd ci ripensi»

by Editore | 13 Marzo 2012 12:38

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Eppure era stato Mario Monti, a gennaio, a annunciare una riforma. Sollecitata poi dal leader del Pd Bersani, ma osteggiata dal Pdl al punto che alla sola idea Angelino Alfano ha fatto saltare il vertice dei segretari con il premier. Il Pd insiste: «Sono pronto ad appoggiare un decreto che imposti una fase nuova per una nuova governance. Se non si può fare perché qualche forza politica non lo sostiene lo si dica. Io non farò saltare il governo, ma non parteciperò», ha detto ancora ieri Bersani. 
Insomma, i democratici non intendono indicare i loro rappresentanti nel nuovo consiglio d’amministrazione quando, a breve, la commissione di vigilanza, in base alla legge Gasparri, sarà  chiamata a scegliere 7 consiglieri (uno lo indica il ministero dell’economia). Né partecipare alla votazione sul «presidente di garanzia» che, scelto con un accordo tra i partiti e indicato dal governo, deve avere l’ok dal cda e dai due terzi della vigilanza. Per impedire il rinnovo del cda di nuovo con la Gasparri, dunque, oltre a quelli del Pd e dell’Idv servirebbero anche i voti del Terzo polo. Ma l’Udc, come spiega il capogruppo in commissione, Roberto Rao, non intende seguire la linea di Bersani.
Niente riforma, dunque. Si torna alla Gasparri, come vuole il Pdl?
Quando ci sono due forze contrapposte e dello stesso peso che tirano in direzioni opposte, il pendolo rimane fermo, purtroppo. Questa governance non va bene, è sotto gli occhi di tutti. Il servizio pubblico è sempre meno servizio pubblico, la crisi economica e finanziaria dell’azienda è gravissima, la Rai dovrebbe essere più concorrenziale e meritocratica. E qui faccio un ammissione di colpa, i partiti hanno fatto grandi danni. Ma è proprio la politica che è mancata, una politica aziendale. Mentre la partitocrazia l’ha fatta da padrone con bandierine sempre meno qualificate che tutto sommato, però, stanno mandando avanti la Rai.
Non c’era allora bisogno di allentare la morsa dei partiti?
Chi dice ‘va tutto bene, non si deve toccare nulla’, come anche sulla giustizia, ha paura del cambiamento. Alfano ha insistito a lungo sulla riforma della giustizia e ora dice ‘non si tocca’. Lo stesso dice sulla Rai. Dall’altra parte c’è la volontà  di cambiamento a tutti i costi, si dice ‘mai più con la Gasparri’. Noi eravamo pronti a seguire il Pd sulla riforma, ma ripeto, tirando in due direzioni opposte il pendolo rimane fermo. Non tutte le ipotesi di riforma che circolano, poi, mi convincono. L’amministratore unico andrebbe bene, ma non lo vuole il Pdl. Ma non rinunciamo al cambiamento: dobbiamo incaponirici o aiutare Monti?
Aiutarlo in che modo?
Possiamo fare i cambiamenti possibili. Per la nomina del presidente serve comunque il voto dei due terzi della vigilanza, la scelta del direttore generale sarà  fatta con una maggioranza un po’ diversa, con un nuovo consigliere indicato dal ministero dell’economia. E nel nominare i consiglieri possiamo individuare persone preparate e competenti cercando di fare tutti scelte di qualità . Ma non si possono fare le cose a dispetto del Pdl, che è una componente della maggioranza imprescindibile.
Al punto che il pallino sulle tv deve restare in mano a Berlusconi e certi argomenti con Monti non possono essere nemmeno discussi?
Il vertice sarà  riconvocato, e lì si dirà  cosa non si fa e cosa si fa.
L’asta per le frequenze del digitale terrestre si fa o non si fa?
Con il beauty contest promosso dal precedente ministro, Romani, si era arrivati quasi all’assegnazione. Quindi con un ricorso dei possibili assegnatari si potrebbe bloccare la procedura. Questo è il timore di Passera. Si potrebbe allora cercare di salvare i diritti quasi acquisiti di alcuni e mettere all’asta quello che resta. Sono tutti temi da affrontare. Anche per poi non fare niente.
Insomma, non seguite il Pd…
Non so se il Pd intende andare avanti nella sua decisione. Ma se non si rinnova il consiglio d’amministrazione resta quello che è in carica.
E se il Pd non ci sta, siete pronti a rinnovare il cda con il Pdl? Ancora una volta la Rai anticiperà  i nuovi assetti politici?
Cerchiamo di evitare che resti questo cda per altri sei mesi e cerchiamo di fare una cosa tutti insieme. Non si può fare niente a dispetto degli altri.

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