Le famiglie creano “imprese di comunità ” per regolarizzare colf e badanti

by Sergio Segio | 28 Marzo 2012 11:08

Loading

NAPOLI – Nel giro di due settimane il comune di Napoli approverà , nell’ambito del Piano Sociale di zona, un progetto innovativo: promuovere la realizzazione di imprese di comunità  formate dalle famiglie che usufruiscono del lavoro di cura svolto dai migranti. L’idea messa a punto dall’assessorato alle Politiche sociali e all’immigrazione del comune di Napoli si intreccia e si integra con un progetto di Italia Lavoro S.p.A. che prevede la riqualificazione di colf e badanti stranieri e il finanziamento degli oneri contributivi necessari a regolarizzarli su tutto il territorio della regione Campania.

“A Napoli vivono 30 mila cittadini non italiani, di cui circa 8 mila impegnati nel lavoro di cura nelle nostre famiglie, e questi sono solo i numeri dei migranti regolarizzati, ma si calcola che oltre il 50% dei collaboratori domestici lavorino a nero – spiega Sergio D’Angelo, assessore alle politiche sociali e all’immigrazione del Comune di Napoli -. Abbiamo la fama di città  accogliente, ma ciò che facciamo per i migranti è ancora insufficiente. Ci troviamo in una situazione critica sia per l’arretrato di iniziative istituzionali delle passate amministrazioni, sia per la drastica riduzione della spesa sociale, di cui poco meno del 2% è destinata a politiche di integrazione.

Per questo abbiamo pensato ad un programma per la creazione e la promozione di imprese di comunità  formate da famiglie, datrici di lavoro di colf e badanti immigrati. Sosterremo le famiglie nella creazione di imprese di comunità  che favoriranno l’incontro tra la domanda e l’offerta di  lavoro e autogestiranno la selezione, la reperibilità , le ferie e le sostituzioni di colf e badanti. Inoltre aiuteremo gli operatori a riqualificarsi attraverso un aggiornamento professionale approfondito che riguarderà  finanche la formazione sui gusti alimentari della cucina italiana.
Una funzione importante attesa dal progetto è l’emersione del lavoro nero, potranno infatti partecipare anche le famiglie che già  usufruiscono del lavoro di cura di un collaboratore migrante senza averlo ancora regolarizzato. In questo senso di fondamentale è stato l’incontro e l’integrazione con il progetto di Italia Lavoro che riguarda la Regione Campania di cofinanziamento alle famiglie degli oneri contributivi necessari a regolarizzare colf e badanti. Italia Lavoro inoltre contribuirà  alla riqualificazione lavorativa dei migranti impiegati nei lavori domestici”.

Il progetto verrà  implementato con la creazione iniziale di 10 imprese di comunità , una per ogni municipalità  della città  di Napoli: verrà  bandito un avviso pubblico per selezionare 10 associazioni, una per municipalità , che svolgeranno il ruolo di tutor delle imprese sociali. Si conta di coinvolgere circa 800, 1000 famiglie e altrettanti migranti grazie a una grande campagna di comunicazione. Il comune di Napoli si impegnerà  nel progetto con un finanziamento di 500 mila euro che coprirà  le spese della creazione e della gestione del servizio delle imprese di comunità , la formazione delle famiglie e parte della riqualificazione professionale di colf e badanti. Italia Lavoro finanzierà  il progetto con 2 milioni di euro destinati a cofinanziare con il comune di Napoli la formazione di colf e badanti e a finanziare per il primo anno gli oneri contributivi necessari a regolarizzare i migranti. Il solo progetto di Italia Lavoro si estende a tutta la regione Campania per i quali sono stati stanziati in totale, Napoli compresa, 5 milioni di euro.

“Speriamo che la regione Campania adotti anche essa l’idea di creare le imprese di comunità , contribuendo con un ulteriore finanziamento al progetto generale – conclude D’Angelo -. Questo consentirebbe di coinvolgere un numero maggiore di famiglie a Napoli e di stabilizzare il servizio oltre che di regolarizzare migliaia di colf e badanti in tutta la regione”. L’amministrazione comunale, particolarmente sensibile al tema dei migranti attualmente è impegnata in altre battaglie civili al loro fianco: la richiesta al governo di concedere il permesso di soggiorno per questioni umanitarie ai circa 15 mila rifugiati (oltre 800 presenti solo a Napoli) venuti Italia dalla Libia per sfuggire alla povertà  e alla guerra; l’abrogazione di una legge per l’attribuzione della cittadinanza ai figli degli immigrati nati in Italia, di fatto organizzerà  ad aprile una cerimonia pubblica per concedere loro la cittadinanza onoraria. (Alessandra del Giudice)

 

© Copyright Redattore Sociale

Post Views: 166

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2012/03/le-famiglie-creano-qimprese-di-comunitaq-per-regolarizzare-colf-e-badanti/