by Editore | 18 Marzo 2012 15:56
Erano oltre tremila gli attivisti dei movimenti per il diritto all’abitare che ieri pomeriggio hanno manifestato per le strade di Roma per rivendicare «libertà di movimento e di parola». Non solo una risposta di piazza alla giornata di repressione di venerdì scorso, quando durante una protesta No Tav davanti alla sede del Cipe quattro attivisti sono stati arrestati. «Con questo corteo vogliamo ribadire la necessità di manifestare sotto i luoghi del potere, là dove si prendono le decisioni, proprio come è avvenuto davanti al Cipe» spiega Paolo Di Vetta, attivista dei Blocchi precari metropolitani e dirigente nazionale dell’Unione sindacale di base, arrestato venerdì scorso e “liberato” dall’obbligo dei domiciliari solo giovedì pomeriggio, in attesa del processo. Un messaggio chiaro non solo al governo Monti ma anche al Campidoglio, ieri inaccessibile ai manifestanti, alle prese con la discussione del bilancio e con la privatizzazione del 20% di Acea, la municipalizzata dell’acqua e dell’energia per ora al 51% di proprietà del Comune di Roma.
Il corteo si muove da Piazza Vittorio intorno alle 16 alla volta di via Cavour sorvegliato da una presenza consistente delle forze dell’ordine. Tantissimi gli abitanti delle varie occupazioni romane (Bpm, Coordinamento lotta per la casa, Action) che hanno vissuto una vera e propria settimana di “allerta”. Tra loro anche gli attivisti sgomberati venerdì scorso da una tendopoli di protesta davanti a un edificio di proprietà del demanio, e gli occupanti dell’ex casa di riposo di Casal Boccone, in piazza con la stessa energia messa in campo sempre venerdì scorso quando sono riusciti a bloccare uno sgombero da parte delle forze dell’ordine. In piazza anche l’Usb ed esponenti dei partiti della sinistra Quando il corteo arriva su via Cavour sono quasi le sei di pomeriggio. Confermata la “linea dura” con la quale le forze dell’ordine hanno gestito la mobilitazione: l’obiettivo di chiudere la giornata con un’assemblea pubblica in Largo Ricci, a ridosso dei Fori Imperiali, è stato impedito dalla polizia che ha ostruito con i blindati il passaggio ai manifestanti. Al corteo non è rimasta altra scelta che tornare verso Piazza Vittorio dove la giornata si è conclusa con un’assemblea. Prossimo appuntamento martedì pomeriggio davanti alla Prefettura di Roma, a piazza Santi Apostoli, per un microfono aperto.
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