L’Anm: «Stralciare la norma» Il Pdl fa muro, il Pd è diviso
Stralciare o correggere. È muro contro muro in commissione giustizia al senato sull’articolo aggiunto dalla camera alla legge comunitaria, quello che prevede una forma di responsabilità civile diretta e allargata a carico dei magistrati. Per l’Associazione nazionale magistrati ascoltata ieri a palazzo Madama non c’è alternativa allo stralcio. Il Pdl, invece, che con un blitz è riuscito a far passare a Montecitorio l’emendamento del leghista Pini, sostiene che al massimo si può tornare indietro sulla responsabilità diretta. Ma trattandosi di legge comunitaria a decidere non sarà la seconda commissione bensì la 14esima che si occupa degli affari europei. Anche se l’unico problema di quel testo riguarda i magistrati ed è un problema ancora irrisolto.
In realtà ieri pomeriggio in commissione giustizia Pd e Pdl hanno fatto qualche passo in avanti dalle rispettive posizioni. Anche gli avvocati penalisti hanno chiesto di cambiare la norma rocambolescamente inserita dalla Lega, togliendo il risarcimento diretto ma conservando la responsabilità «per gli errori gravi nell’applicazione del diritto o nella valutazione delle prove». Lo stesso presidente Pdl della commissione, Filippo Berselli, ha riconosciuto che l’alternativa è tra la modifica e lo stralcio, pur propendendo per la prima ipotesi. L’Associazione nazionale magistrati non ha lasciato invece spiragli, spiegando che la responsabilità civile così com’è scritta nel provvedimento uscito dalla camera non è quella che l’Europa ha chiesto all’Italia. Al contrario, hanno detto le toghe, «lo stato non può arretrare sui principi costituzionali che garantiscono l’indipendenza del giudice» e «le decisioni dei magistrati non possono essere condizionate dalle pressioni che possono venire dalla parti più forti». In più «deve rimanere fermo il principio secondo cui l’attività di interpretazione delle norme di diritto e quella di valutazione delle prove non può dar luogo a responsabilità civile». Altrimenti, è la tesi, si introdurrebbe un incongruo quarto grado di giudizio.
Come aveva già fatto in passato, anche ieri la ministra della giustizia ha detto chiaramente che sulla responsabilità diretta bisogna cambiare. «Nel sistema europeo non è prevista in nessun paese», ha spiegato Paola Severino. Il Pdl che al senato con la Lega conserva una maggioranza blindata, continua a fare la voce grossa. Soprattutto per alzare il prezzo della mediazione, avendo Ghedini già fatto sapere al governo che c’è il via libera alla correzione, solo sul primo punto però. La partita è dunque sullo stralcio, che cancellerebbe anche il secondo punto, e il Pd non ha una voce sola in materia. Se il responsabile giustizia Orlando e la relatrice in commissione Della Monica si sono attestati sulla linea dell’Anm, la presidente dei senatori Anna Finocchiaro ha invece aperto alle correzioni. Deciderà la commissione affari europei la prossima settimana quando la commissione giustizia scriverà il suo parere, che sarà di certo contrario. Difficile però che possa spingersi fino a chiedere lo stralcio della norma sulla responsabilità .
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L’altolà del premier
IL CAMBIO di passo è obbligato. «Per accelerare diventa necessario un altolà. Ballare tutti i giorni la rumba per gli strappi di Berlusconi è ingestibile. Il Pdl sembra ormai il partito della spesa allegra, il partito dei sedicenti liberali. Io voglio incalzarli su questo», avverte Letta.