Lamolinara ucciso da quattro colpi Terzi: “Basta liti sulla pelle dei rapiti”

by Editore | 11 Marzo 2012 18:22

Loading

ROMA – Monti ha deciso: oggi pomeriggio arriverà  a Gattinara, in provincia di Vercelli, per rendere omaggio di persona alla salma di Franco Lamolinara. Un gesto simbolico, per dimostrare che il governo non intende dimenticare il caso e insiste nel chiedere che sia fatta «piena luce» sul blitz delle forze speciali inglesi. 
Intanto, dopo il botta e risposta con il leghista Maroni (che ne chiedeva le dimissioni) torna a farsi sentire il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, con una dichiarazione che trasuda tutta l’irritazione per come la vicenda Lamolinara – come quella dei marò detenuti in India – sia diventata il pretesto per attaccare il governo dei tecnici. «Non accettiamo – ha affermato il ministro – che questi casi delicati diventino un elemento delle quotidiane illazioni o diatribe che ogni tanto si sviluppano nel nostro Paese. Possono svilupparsi su altre cose ma non sulla pelle dei nostri connazionali in situazioni difficili». Quanto al faccia a faccia con il collega inglese Hague, da Copenaghen Terzi riferisce di aver avuto la «piena rassicurazione» che Londra fornirà  «un resoconto dettagliato minuto per minuto» di quanto accaduto. Lo stesso Hague lunedì riferirà  alla Camera dei comuni, mentre Terzi è atteso martedì a Montecitorio per un’informativa urgente. Un dibattito che potrebbe di nuovo vedere i leghisti o il Pdl in prima linea nelle critiche alla presunta inadeguatezza del governo Monti a gestire le crisi all’estero. Anche per questo da Gianfranco Fini arriva un altolà  preventivo: «Sarebbe davvero grave se qualcuno, dalle vicende indiane e nigeriane, traesse spunto per imbastire delle polemiche strumentali nei confronti del governo». Ma dal Pdl Maurizio Gasparri insiste con gli attacchi al premier: «Le vicende dell’India e della Nigeria dimostrano quanto sia caduta la reputazione dell’Italia in questo momento. Purtroppo il governo Monti e altre istituzioni non hanno il rispetto che abbiamo avuto in altri momenti. Monti e Napolitano devono interrogarsi: perché il mondo non li considera?». 
La salma di Lamolinara è rientrata ieri in Italia, accolta all’aeroporto di Ciampino, insieme ai familiari, dal ministro della Difesa Di Paola, dal sottosegretario Marta Dassù e dall’ambasciatore britannico Prentice. Il corpo è stato sottoposto ad autopsia dall’equipe del professor Giancarlo Arbarello della Sapienza. Dal primo accertamento si è stabilito che sono stati 4 i proiettili che hanno colpito l’ingegnere italiano, tutti esplosi dal fianco destro della vittima, a distanza ravvicinata. La pallottola mortale è entrata da dietro l’orecchio destro, gli altri tre colpi sono stati tra il petto e il fianco. Dai frammenti dell’unico proiettile trattenuto dentro al corpo è stato stabilito che il calibro dell’arma era superiore al 5,56 in dotazione alla Nato (e quindi allo Special Boat Service). Una ricostruzione che non esclude il fuoco amico ma rende più plausibile che il killer di Lamolinara sia stato uno dei terroristi. 
Intanto ieri si è scoperto che, nelle stesse ore in cui Lamolinara veniva ucciso, un altro italiano è scampato a un rapimento nel sud della Nigeria. Il tentativo di sequestro è avvenuto a Asaba e ha riguardato Renzo Galvagni, un ingegnere di 65 anni che lavora per conto di una compagnia locale.

Post Views: 203

Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2012/03/lamolinara-ucciso-da-quattro-colpi-terzi-qbasta-liti-sulla-pelle-dei-rapitiq/