La Ashton e la gaffe (ritrattata) che ha messo assieme Gaza e le vittime della scuola francese
Nell’elenco solidale, massì, aveva ficcato pure gli scolaretti belgi del pullman: un po’ di retorica non si nega a nessuno, quanta cattiveria nel mondo signora mia, e perché non allargarsi pure alle vittime del maltempo o dell’aviaria? Andando sul banale — chi non si commuove per la fine d’un bambino — certi dichiaranti credono di non sbagliare mai. Salvo poi rovinare su sensibilità inaspettate, ferite vere. E beccarsi i fischi. Parole «vergognose», ha definito Israele quel parallelo di Lady Ashton: a Gaza c’è una guerra, razzi contro bombardamenti, soldati rapiti contro omicidi mirati, mentre nella pacifica Tolosa è passato un pazzo che odia gli ebrei. La baronessa non è nuova a gaffe nell’area (memorabile la missione che l’anno scorso s’inventò in Estremo Oriente, quand’era d’un altro Oriente, il Medio, che tutto il mondo discuteva) e le sue inconcludenti visite, da queste parti, testimoniano solo buona volontà . C’è un silenzio degl’indecenti, questo sì, su quel che accade fra Sderot e la Striscia: due bambini palestinesi sono morti sotto le bombe israeliane, giorni fa, e l’indignazione non s’è udita; i Grad palestinesi hanno centrato una scuola israeliana, vuota per miracolo, e nessuno ha detto che quello è un crimine, non resistenza. A voler essere benevoli, forse, chissà , la signora voleva rompere un po’ di quel silenzio. Una sciocchezza doppia, in tal caso: dovrebbe sapere che certe verità , dette male e fuori tempo, sono solo sconvenienze.
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