by Sergio Segio | 21 Marzo 2012 16:41
I dati diffusi provengono da indagini condotte dall’Istat negli ultimi anni: in particolare ‘Rilevazione sui servizi idrici’, ‘Dati ambientali nelle citta”, ‘Aspetti della vita quotidiana’ e ‘Consumi delle famiglie’.
Sara’ la diffidenza per l’acqua di rubinetto (pressoche’ ovunque sicura) o una moda? Non si sa, comunque “la diffidenza nel bere acqua di rubinetto si manifesta ancora elevata nel Paese- segnala l’Istat- nel 2011 il 30,0% delle famiglie ha al suo interno uno o piu’ componenti che dichiarano di non fidarsi a berla. Tale fenomeno raggiunge i livelli piu’ elevati in Sicilia (60,1%), Sardegna (53,4%) e Calabria (47,7%)”.
“Nel 2010 il 61,8% delle famiglie italiane ha acquistato acqua minerale- spiega quindi Istat- percentuale che risulta in calo rispetto agli anni precedenti (era il 64,3% nel 2008 e il 63,4% nel 2009)”. L’analisi per ripartizione geografica riferisce “una leggera prevalenza di famiglie che acquistano acqua minerale nel Mezzogiorno (65,7%); consumi lievemente piu’ bassi si registrano per le famiglie del Nord (58,7%)”.
La spesa media mensile delle famiglie per l’acquisto di acqua minerale e’, “nel 2010, pari a 19,50 euro” ma “non si evidenziano significative differenze territoriali: la spesa minore si ha nel Mezzogiorno, dove le famiglie spendono in media al mese 18,49 euro, mentre la maggiore si ha al Nord, dove il consumo mensile di acqua minerale si monetizza in 20,47 euro”.
L’analisi della serie storica mostra che “nel triennio 2008-2010 si e’ assistito, a livello nazionale, a un calo dell’importo di questa componente di spesa per le famiglie italiane pari a 1,64 euro, con punte di 4,55 euro nelle regioni del Centro”.
La spesa media mensile delle famiglie per l’acquisto di acqua minerale risulta “nel 2009 pari a 19,71 euro, di poco inferiore alla spesa media effettiva sostenuta dalle famiglie per il servizio di acqua potabile nelle abitazioni, pari a 20,83 euro (62,48 euro a trimestre)”.
“La diffidenza nel bere acqua di rubinetto si manifesta ancora elevata nel Paese- segnala l’Istat- nel 2011 il 30% delle famiglie ha al suo interno uno o piu’ componenti che dichiarano di non fidarsi a berla. Tale fenomeno raggiunge i livelli piu’ elevati in Sicilia (60,1%), Sardegna (53,4%) e Calabria (47,7%)”. È “minimo”, invece, “nella provincia autonoma di Trento, dove appena l’1,8% delle famiglie manifesta sfiducia nell’utilizzo dell’acqua di rubinetto per il consumo umano”.
Negli ultimi dieci anni “la mancanza di fiducia delle famiglie nel bere acqua di rubinetto ha mostrato, nel complesso, un importante cambiamento in positivo: le famiglie che annoverano al proprio interno uno o piu’ membri che non si fidano a consumare acqua di rubinetto diminuiscono dal 40,1% del 2002 al 30% del 2011”.
Rispetto al 2010 “le famiglie del Molise sono le uniche che mostrano un significativo aumento della diffidenza nel bere acqua di rubinetto, probabilmente dovuto ai problemi di inquinamento delle acque a uso potabile nel Basso Molise”.
(DIRE)
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