Industriali prima di Marchionne

by Editore | 16 Marzo 2012 7:51

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Dopo la conduzione pioniera di grandi imprese di Stato nel ‘700 – Les Salines Royal di Chaux in Francia e le seterie di San Leucio nel Regno delle Due Sicilie – furono di nuovo prese misure governative contro la povertà , per la salute dei lavoratori e la tutela delle donne e dei bambini, e nacque un impegno diretto degli stessi industriali per migliorare la vita degli operai. Nell’Inghilterra “officina del mondo”, Thomas Cook, influenzato dalla Lega per la Temperanza e dal movimento salutista, fonda la sua compagnia di viaggi organizzando treni a basso costo, tè e panini compresi, che nel fine settimana portavano gli operai al mare. Sir Titus Salt, imprenditore tessile inventore dell’alpaca, installa depuratori per gli scarichi e i fumi delle sue cinque fabbriche e per i suoi 850 operai crea il villaggio Saltaire, nello Yorkshire: abitazioni, bagni pubblici, ospedale, biblioteca, scuole, campi di cricket e biliardi per la ricreazione (1851). L’industriale carbonifero belga Henry de Gorge Legrand fa costruire Grand Hornu, con case luminose e salutari (1822). In Germania i Krupp creano a Essen colonie operaie con ospedali e attività  per il tempo libero, forniscono l’assicurazione malattie, la previdenza e la formazione professionale (1870-1910). Robert Bosch fonda a Stoccarda la sua industria manifatturiera che adotterà  per prima la giornata lavorativa di otto ore (1886). Sempre a Stoccarda Emil Molt, direttore della fabbrica di sigarette Waldorf-Astoria, nel 1919 inaugura con Rudolf Steiner una scuola per i figli degli operai ispirata alla pedagogia della libertà  elaborata dal fondatore dell’antroposofia, un’esperienza che si diffonderà  poi nel mondo. In Italia Silvio Crespi dà  vita al villaggio Crespi d’Adda per i dipendenti dell’industria cotoneria di famiglia. Case con un orto-giardino e l’acqua corrente, scuole per i figli e alloggi per gli insegnanti, la mensa fornita dalle cascine, una piscina al coperto, teatro e sport (1889). Per questo “villaggio ideale del lavoro” si era ispirato a “New Lanark”, creata in Scozia nel 1784 da Robert Owen, l’industriale riformatore che destinò gli utili dell’azienda per case, scuole e cucine per gli operai. Henry Ford compensa con gli alti salari lo stress della neonata catena di montaggio, puntando sull’operaio-consumatore (1913). L’organizzazione scientifica del lavoro taylorista conquistano il giovane Adriano Olivetti in viaggio negli Stati Uniti ma la sua opera a Ivrea è ispirata anche dalla Fondazione Zeiss di Jena: distribuisce parte dei profitti della nota fabbrica ottica ai lavoratori e all’università . Dal 1926, il lavoratore Olivetti può contare sull’assistenza sanitaria, trasporti forniti dall’impresa, asili nido, colonie e scuole, prestiti per l’acquisto della casa, un ambiente di lavoro confortevole, biblioteche, la mensa o un lungo stacco per mangiare a casa propria, spazi sportivi.

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