Impregilo, Salini cresce ancora e sfida Gavio sul piano industriale

by Editore | 27 Marzo 2012 6:41

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MILANO – Nel giorno dei risultati di bilancio di Impregilo, il gruppo guidato da Pietro Salini comunica di essere salito al 25,37% del capitale della società  di costruzioni. I nuovi acquisti del costruttore romano, conclusi venerdì 23 ai blocchi a un prezzo superiore a 3 euro per azione, portano Salini a un passo dal socio storico Igli (29,96% di Impregilo), la finanziaria da poco rilevata dalla Auto ToMi che fa capo al gruppo Gavio. 
La società  guidata da Alberto Rubegni ha annunciato di aver chiuso il 2011 con ricavi in lieve aumento a 2,1 miliardi, un risultato operativo di 225,9 milioni e profitti per 177,4 milioni che beneficiano di 50 milioni di poste straordinarie per il termovalorizzatore di Acerra. Il gruppo ha poi annunciato il pagamento di un dividendo di 9 centesimi per azione (36 milioni), che dovrà  essere approvato all’assemblea del 3 maggio. Sui nuovi azionisti il management di Impregilo ha detto di aver avuto dei contatti a dicembre, che poi non hanno fatto seguito a un incontro. «Noi ci siamo sempre detti disponibili ad incontrare i soci per creare valore per gli azionisti – ha sottolineato Rubegni – però il piano di Salini non l’abbiamo visto». Secondo Rubegni creare «massa» fondendo i due gruppi e «aggiungendo 2 miliardi di ricavi» non ha «una grande valenza», inoltre Impregilo non reputa strategica la crescita in Africa – ovvero dove Salini genera buona parte dei suoi ricavi – mentre vuole potenziare la sua presenza in Italia fino al 40% dei ricavi (dal 15% del fatturato 2011). Un eventuale matrimonio tra Impregilo e Salini secondo Rubegni «non dovrebbe essere vantaggioso né per Salini, né Gavio, ma per tutti gli azionisti di Impregilo, altrimenti uno si compra tutta la società  e ne fa quello che vuole».
Rubegni ha un piano per Impregilo stand alone che però sarà  annunciato quando «saranno chiari gli scenari». Infatti gli obiettivi 2012 di Impregilo sono piuttosto vaghi: la società  conta di aumentare i ricavi, senza specificare in quali aree né in che misura, vuole mantenere il risultato operativo stabile all’8% del fatturato, e ridurre i debiti sotto tre volte il patrimonio. Quest’ultimo risultato potrà  essere raggiunto non appena la società  incasserà  i 355 milioni di rimborso sull’investimento di Acerra con cui ridurrà  sensibilmente l’indebitamento netto (527 milioni a fine 2011). Infine Impregilo vuole cedere le attività  in perdita di Fisia e rafforzarsi nelle concessioni, sulla scia di quanto fatto in Brasile con Ecorodovias.

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