Il «front-runner» non sfonda I democratici brindano
È dunque la competizione tra Romney e Santorum che tiene banco nelle prime pagine dei giornali dopo il Super Tuesday. Il «New York Times» titola: «Romney vince in Ohio, Santorum va forte». Stessa linea del «Washington Post»: «Nessun ko al Supertuesday». Netta la Cnn: «Romney non c’è ancora». Impietoso il Boston Herald: «Mitt manca ancora una volta il colpo da ko». Secondo Politico.com, lo staff di Obama starebbe quasi festeggiando, analizzando un partito repubblicano spaccato in due, appiattito su posizioni ultra-conservatrici, con grandi difficoltà tra indipendenti, giovani e minoranze. Lo scarto tra i due primi competitor è infatti infimo, circa dell’1%. In serata, a risultati ormai definiti, il sito del «New York Times» gioca con le parole parlando di un «martedì moderatamente super» e si interroga sul futuro della «coalizione Santorum» nei paesi dell’Est, del Sud e del MidWest, paragonando apertamente l’elettorato di quest’ultimo a quello raccolta da Huckhabee nel 2008: una base elettorale geograficamente ben bilanciata nei vari stati del paese. Secondo il giornale newyorkese anche se la candidatura di Romney appare numericamente inevitabile è già pesantemente «danneggiata» e «scalfita» dalla guerra delle primarie e ha bisogno di un serio e rapido restyling.
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