by Editore | 27 Marzo 2012 8:30
Stop alla vendita on line di sorbitolo in tutto il mondo. Lo ha deciso il gigante delle vendite in rete ebay dopo il caso di Teresa Sunna, la donna di 29 anni morta sabato scorso a Barletta proprio per aver assunto pochi grammi di quel medicinale prima di fare un test per intolleranze alimentari in uno studio medico privato. L’allarme, però, va ben al di là di questa sostanza, «un umidificante, un dolcificante che sostituisce fruttosio e saccarosio usato nelle gomme da masticare e nei prodotti da forno», come spiega la multinazionale Cargill che lo ha prodotto e lo ha esportato in Inghilterra e in Germania. Lo dice chiaramente il ministro della Salute, Reanto Balduzzi: «Non ci sono le condizioni per un allarme sanitario generalizzato relativamente ai prodotti contenenti sorbitolo, ma il caso di Barletta pone due problemi: quello degli acquisti on line e quello di un circuito parallelo al servizio sanitario nazionale».
La procura di Trani ha indagato due medici e la persona che per conto dello studio medico privato ha acquistato il sorbitolo. E ieri è stata eseguita l’autopsia sul corpo della donna per stabilire se la causa della morte sia davvero il sorbitolo, magari una partita difettosa, o piuttosto un errore dei medici che lo hanno somministrato. Ma a finire alla sbarra è tutto il colossale commercio on line di farmaci. L’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) rilancia i dati di un ente di controllo americano secondo cui il 98% della farmacie sul web sono illegali. I siti, infatti, quasi sempre non chiedono la ricetta e la somministrazione avviene senza il controllo del medico. Un business enorme che renderebbe più del traffico di stupefacenti. In Italia però la stima dei farmaci contraffatti è di solo lo 0,1% mentre in Europa è dell’1%, e negli Usa arriva al 10%. Negli Usa, dove i farmaci costano molto, la domanda di chi si rivolge ai siti è altissima.
In Italia, invece, il web offre soprattutto viagra e anabolizzanti. Eppure tra tutti i possibili medicinali venduti on line il primo a finire nell’occhio del ciclone guarda caso è stata la pillola anticoncezionale del giorno dopo. Una videoinchiesta dell’Adnkronos ha documentato la possibilità di comprarla in rete senza ricetta né test di gravidanza. Ignazio Marino (Pd), presidente della commissione d’inchiesta sul servizio sanitario nazionale, ha chiesto di avviare un’indagine formale sul e-commerce dei farmaci. Silvio Garattini, direttore dell’istituto Mario Negri di Milano, ha invitato a prendere il farmaco sotto controllo medico. La rete però permetterà alle donne italiane – a loro rischio e pericolo – di aggirare le strettoie legali studiate per limitare la pillola dei cinque giorni anche dopo che arriverà nelle farmacie in aprile. «Abbiamo contestato subito la scelta di autorizzare la pillola con l’obbligo di test di gravidanza attraverso l’esame del sangue e con l’obbligo di ricetta – spiegano alla Sigo, la società dei ginecologi italiani – sono due limitazioni che rischiano di spingere le donne italiane a procurarsi il medicinale sul web».
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