by Editore | 29 Marzo 2012 9:05
Vanno «rivisti alcuni aspetti della legge sulla protezione dell’impiego» si legge nel documento. Il riferimento all’articolo 18, la regola dello Statuto dei lavoratori che disciplina i licenziamenti individuali per giusta causa, è più che trasparente. Qualche riga dopo, però, la Commissione si premura di sottolineare «il ruolo importante» delle parti sociali, concludendo con «l’auspicio» che «autorità italiane e sindacati continuino a lavorare insieme in modo costruttivo per raggiungere i migliori risultati possibili».
Come si vede qui i passaggi chiave sono i verbi «continuare» e «raggiungere». Anche a Bruxelles, evidentemente, non considerano intoccabile il testo messo a punto dal governo Monti. Anzi, il richiamo alla «sovranità » del Parlamento, sembra suggerire al premier italiano che c’è tempo per riaprire il negoziato, dialogando con i partiti e (ancora) con i sindacati.
Fino a oggi Bruxelles è stata una sponda ideale per l’esecutivo dei tecnici e continuerà a esserlo anche nei prossimi mesi. Tuttavia l’istituzione guidata da José Manuel Durà£o Barroso è, per sua stessa natura, un organismo votato alla mediazione. In questo momento, un conflitto sociale in Italia aspro, prolungato e dalle ricadute politiche incerte metterebbe in allarme non solo i mercati, ma anche i partner principali della Ue. La Commissione sembra intravedere un altro punto di equilibrio possibile tra «protezione» e «flessibilità ». Un’apertura ai sindacati, attraverso l’adozione del modello tedesco (reintegro per via giudiziaria anche per i licenziamenti economici ingiustificati) potrebbe essere compensato concedendo un po’ più di flessibilità alle imprese sul lato delle assunzioni.
Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2012/03/il-doppio-invito-delleuropa-fare-presto-sul-lavoro-con-lintesa/
Copyright ©2024 Diritti Globali unless otherwise noted.