I lavoratori insistono con le mobilitazioni
E’ la punta dell’iceberg di un malessere (o disperazione) molto diffuso – e non solo tra gli iscritti alla Fiom-Cgil. Sono i primi lavoratori che hanno cominciato a farsi sentire contro la «riforma» del mercato del lavoro. Nei dintorni di Milano ieri hanno scioperato i metalmeccanici di diverse fabbriche: alla Bcs Divisione Mosa di Cusago, alla Otis e alla Nokia Simens di Cassina de’ Pecchi (dove hanno scioperato anche gli operai della Jabil, già licenziati ma tutt’altro che intenzionati a mollare); altri scioperi ci sono stati alla Geodis di Milano, Busnago e Carpiano, alla Lottomatica di Pero, alla Metrica di San Donato e alla Cedaspe di San Giuliano. Oggi, invece, il testimone passa ad altri operai: Elco (Inzago), IT Industriale e Bea Technologies (Pero), StMicroelectronic (Castelletto), Macchingraf (Bollate), Cap Gemini (Milano), Oce Italia (Cernusco), Malvestiti (Cinisello) e Artemide (Pregnana).
A Torino sono scesi in piazza il lavoratori dell’Alenia di corso Marche; anche i lavoratori dell’Avio di Rivalta hanno organizzato una manifestazione. «Sono iniziative in preparazione dello sciopero generale – ha detto il segretario della Fiom di Torino Federico Bellono – che vogliono anche essere una sollecitazione rivolta alle forze politiche ad assumersi le proprie responsabilità ». Stop di un’ora anche in tutti gli stabilimenti piemontesi del gruppo Michelin, ad Alessandria, a Torino ed a Cuneo (dove oggi, dalle 16 alle 18, ci sarà un presidio davanti al municipio). Sempre in Piemonte, oggi ci sarà un’ora di sciopero alla Lavazza di Settimo, alla Martini&Rossi di Chieri e alla Bp di Volpiano.
Hanno incrociato le braccia anche i lavoratori degli stabilimenti di Fincantieri di Riva Trigoso, Genova. Nello stabilimento Fincantieri del Muggiano (La Spezia) operai e impiegati hanno anche occupato le portinerie: complessivamente in Liguria hanno scioperato in 1.200.
Gli operai della Piaggio di Pontedera (Pisa) si sono diretti in corteo allo svincolo di Ponsacco per occupare la superstrada Firenze-Pisa-Livorno. La Rsu di Ansaldobreda e dell’indotto di Pistoia, invece, ha scelto di scioperare e manifestare per le vie della città puntando sulla prefettura: «I lavoratori non possono essere chiamati a pagare per il malaffare e la malagestione di gruppi dirigenti irresponsabili in altri affari affaccendati», si legge in una nota di Fiom, Uilm, Fim e Uglm.
Nel centro Italia sono i metalmeccanici umbri a tenere alta la tensione, con due ore di sciopero già l’altro ieri e assemblee convocate su tutto il territorio. La Fiom di Perugia parla di «grande partecipazione» e «molta rabbia». Oggi, invece, è la volta degli operai di Terni (Tkl-Ast, Sdf, Aspasiel, Titania, Ilserv) che sciopereranno per due ore ogni turno.
A Caserta ci sono state due ore di sciopero negli stabilimenti di Teverola. Nella zona industriale di Sarroch (Sardegna) gli operai hanno scioperato per due ore, con un corteo che ha raggiunto i cancelli della raffineria Saras di proprietà della famiglia Moratti (oggi nell’isola in diverse aziende si incrociano le braccia alla fine dei turni).
In Sicilia, Palermo è la città che si muove per prima. Le Rsu di Fiom, Fim, Uilm, Ugl e Cisal dei Cantieri Navali hanno indetto per oggi quattro ore di sciopero, con presidi ai cancelli. «Il cantiere navale – spiega Francesco Foti della Fiom-Cgil – rifiuta questa riforma in quanto è semplicemente vergognosa nei confronti di tutti i lavoratori. Questo pensiero è condiviso da tutte le sigle sindacali».
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