I bimbi in trappola sul bus delle vacanze

by Editore | 15 Marzo 2012 8:56

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SIERRE (Svizzera) — La galleria è illuminata a giorno, potenti neon bianchi, autostrada quasi dritta, il limite di velocità  è 100 all’ora, ma i tre pullman che viaggiano uno dietro l’altro non vanno a più di 70. Hanno imboccato il tunnel da poco più di un chilometro. Il terzo mezzo sbanda sulla destra, tocca il cordolo. Proprio in quel punto si allarga una piazzola di sosta, uno spazio di un paio di metri che si chiude sul fondo con un muro ad angolo retto: è contro quel muro che il pullman va a schiantarsi: rimane piantato immobile contro il cemento armato. Muoiono 22 ragazzini per la maggior parte belgi, qualcuno di origine olandese, tutti intorno ai 12 anni; muoiono anche i due autisti e 4 professori; altri 24 studenti sono i feriti, tre in coma. «Là  sotto sembrava una scena di guerra», racconta il capo della polizia cantonale. Erano le 9 e 14 di martedì sera, sotto il tunnel della Gironda, all’altezza di Sierre, cantone Valais, Svizzera francese, non lontano dalla famosa stazione sciistica di Crans Montana.
L’hotel Cervin è un grande palazzo antico, arroccato sul fianco di una valle alle spalle del monte Cervino, versante svizzero delle Alpi. È in questo albergo che gli studenti avevano trascorso una settimana di vacanza con la scuola, organizzata dalla cooperativa Intersoc, organizzazione cattolica che qui affitta due alberghi-colonia. Sci, piscina, escursioni. Le due classi di studenti coinvolti nell’incidente provenivano da Lommel, a Est di Anversa, ed Heverlee, vicino Lovanio, nelle Fiandre. Stavano tornando in Belgio, avevano davanti dieci ore di viaggio. 
Martedì sera i ragazzi hanno cenato e poi sono saliti sui tre pullman che li hanno riportati giù dalla Val D’Anneviers, fino a Sierre. E là  hanno imboccato il tunnel, verso Losanna. Tutti avevano le cinture allacciate. «Ci scattavamo fotografie e scherzavamo da un pullman all’altro, poi non li abbiamo più visti», ha raccontato un ragazzino che era su uno dei due mezzi arrivati in Belgio.
Ieri pomeriggio Olivier Elsig, procuratore capo del Valais, ha elencato gli elementi raccolti nell’inchiesta: nessun altro veicolo coinvolto nell’incidente, strada in buone condizioni. In questo quadro, l’incidente sembra inspiegabile e trovarne le cause sarà  assai complicato. Le autorità  stanno valutando tre possibili ipotesi: un guasto tecnico, un malore dell’autista o un suo errore (più improbabile). Qualche chiarimento potrebbe arrivare dall’autopsia. Dopo l’incidente si è pensato a un colpo di sonno del conducente, l’ipotesi sembra però poco verosimile, stando a quel che ha spiegato Melchior Wathelet, ministro dei Trasporti belga: «La compagnia di autobus “Top Tours” ha un’ottima reputazione, i due autisti sono arrivati in Svizzera la notte precedente e hanno riposato tutto il giorno prima della partenza».
Nel pomeriggio un centinaio di genitori sono atterrati a Ginevra insieme al primo ministro Belga, Elio Di Rupo, e sono stati alloggiati in un grande albergo alle porte di Sion. Alcuni sono partiti senza sapere se loro figlio fosse morto o vivo. Due dei tre ragazzini in coma, come alcuni dei morti, non sono stati identificati e nelle prossime ore potrebbero essere necessari accertamenti sul Dna.

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