Governo. Zamagni dixit: così si uccide il non profit

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La chiusura dell’Agenzia solo l’ultimo dei segnali

La chiusura, di fatto, dell’Agenzia è solo l’ultimo di una serie di provvedimenti secondo Stefano Zamagni: “Questi segnali dimostrano che il Governo ritiene che per far ripartire l’Italia non sia necessario intervenire sui corpi intermedi dello Stato. E’ come se dicessero: non abbiamo bisogno di voi. E sbagliano, perché il Terzo Settore è una fonte di sviluppo. E’ importante non solo perché dà  da lavorare a circa un milione di persone, ma perché produce coesione sociale”.

Nell’intervista a Famiglia cristiana.it il professore segnala come: “Questo Governo tende a pensare che l’Italia possa rimettersi in sesto solo se si punta sullo Stato e sul mercato. Un mercato efficiente (con le liberalizzazioni e le privatizzazioni) e uno Stato non corrotto, che non spreca e via dicendo. Purtroppo questo è un errore di visione”. L’economista Stefano Zamagni, presidente dell’Agenzia del Terzo Settore, tra i collaboratori di Benedetto XVI nella stesura dell’enciclica sociale “Caritas in Veritate” (che allo Stato sociale e al non profit dedica grande spazio).

Infine nel j’accuse del presidente dell’Agenzia del Terzo settore soppressa il 24 febbraio scorso, sottolinea come: “Questo Governo non capisce cosa sia il Terzo settore, non capisce cosa sono i corpi intermedi della società , non capisce la rilevanza del modello italiano di Welfare, che è la sussidiarietà . Questo Governo vuol far vedere che non guarda in faccia a nessuno e che taglia dove vuole. Come certi chirurghi che tagliano anche dove non c’è da tagliare. Ma c’è una terza ragione. Questo Governo tende a pensare che l’Italia possa rimettersi in sesto solo se si punta sullo Stato e sul mercato. Sono tutti segnali che dicono: noi non abbiamo bisogno di voi. Puntano sulle assicurazioni, sulle imprese e sulle banche. E su questo stanno facendo bene, per carità , ma stanno distruggendo tutti i corpi intermedi tra Stato e mercato”.


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