by Editore | 22 Marzo 2012 6:58
Il format è americano («The apprentice» ovvero il principiante), è stato lanciato da Donald Trump (nella foto) e a realizzarlo sarà la società di produzioni tv Fremantle Media. Il debutto è previsto per settembre ma è già possibile candidarsi riempiendo un modulo elettronico. Alla fine saranno selezionati 12 concorrenti che cercano «una vera opportunità professionale» e che si sfideranno «ogni settimana in sempre nuove prove di resistenza, intraprendenza e talento». Saranno guidati da «uno spietato super Boss del business» che li consiglierà , li giudicherà , li premierà e li eliminerà finché ne rimarrà uno solo. Che potrà iniziare la carriera «con una posizione di spicco nell’azienda del Boss». Auguri e speriamo di non dover assistere a cose turche. Un talent show per diventare cantante e conquistare l’accesso a Sanremo sicuramente non ci crea nessuna angoscia, quello per trovare un posto di lavoro qualche sbandamento in più lo causa e, comunque, agli occhi di tanti sembrerà uno schiaffo alla disoccupazione. Non sappiamo se Sky Cielo avrà più fortuna di La 7. «Il contratto» si era avvalso della presenza in studio, in qualità di opinionista, di Michel Martone, che solo successivamente gli italiani avrebbero conosciuto come viceministro del Lavoro. Agli esordi Martone dichiarò che la trasmissione sarebbe servita a portare in tv i problemi veri di chi cerca lavoro, ma le cose devono essere andate diversamente. Ora nell’Italia post articolo 18 ci riprova Fremantle Media. Speriamo che lo faccia con il sale in zucca. Di boiate in tv già ce ne sono abbastanza.
Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2012/03/e-il-posto-va-in-palio-al-talent-show/
Copyright ©2024 Diritti Globali unless otherwise noted.