Dà¼sseldorf vota a maggio: Merkel prega
BERLINO – Se l’Europa resterà ostaggio delle ricette d’austerità , dettate dallo schieramento di centrodestra che ora la domina, o se si aprirà a una prospettiva di centrosinistra, dipenderà in buona parte dall’esito del duello tra Sarkozy e il socialista Hollande alle presidenziali francesi del 22 aprile (con un probabile ballottaggio il 6 maggio): Hollande promette di rinegoziare il patto sul pareggio dei bilanci voluto da Merkel. Ma, per sapere dove andrà l’Europa, converrà tener d’occhio anche le elezioni anticipate in Nordreno-Vestfalia, che si terranno probabilmente il 13 maggio, sebbene la data vada confermata. Sarà un test cruciale per la tenuta del centrodestra in Germania, e si preannuncia infausto per la cancelliera Merkel.
La crisi in Nordreno-Vestfalia, il più popoloso dei Là¤nder tedeschi con 17,8 milioni di abitanti, e con un peso economico pari al 21,7% del prodotto nazionale, è precipitata il 14 marzo, quando la coalizione regionale si è trovata senza maggioranza sul bilancio. Dalle precedenti elezioni del 9 maggio 2010, che avevano ricacciato all’opposizione i democristiani, il Land veniva governato da una coalizione di minoranza rosso-verde, guidata dalla socialdemocratica Hannelore Kraft. A seconda delle materie, la Kraft era finora riuscita a far passare una riforma della scuola insieme alla Cdu (con un nuovo modello di scuola secondaria unificata, dalla quinta alla decima classe), a revocare insieme ai socialisti della Linke le tasse universitarie che erano state introdotte dai democristiani, a migliorare con l’appoggio dei liberali le risorse finanziarie dei comuni.
Pare che i liberali della Fdp, che più di tutti avevano da temere nuove elezioni a Dà¼sseldorf visto che i sondaggi li danno al 2%, volessero lasciar passare il bilancio all’ultimo voto complessivo – la terza lettura – dopo qualche modifica cosmetica. Mercoledì scorso però, in seconda lettura, hanno ancora votato contro il capitolo di spesa sugli interni, perché avrebbero voluto una più drastica riduzione delle spese. Il servizio legislativo del Landtag ha però sentenziato che la bocciatura di un capitolo di bilancio – con 90 voti contro 91 – lo delegittimava nella sua interezza, e non poteva più essere sanata in terza lettura. Di qui le elezioni anticipate, contro le intenzioni dei liberali che le avrebbero volentieri evitate. E con grave preoccupazione della cancelliera Merkel, perchè anche la sua Cdu è sfavorita nei sondaggi. E perché, coi liberali allo stremo, nemmeno saprebbe con chi allearsi.
Già nel maggio 2010 il Nordreno-Vestafalia, mandando all’opposizione Cdu e Fdp, aveva dato un grosso dispiacere a Merkel. Da allora il suo schieramento nero-giallo, questi i colori di democristiani e liberali, non aveva più una sua maggioranza al Bundesrat, la camera dei Là¤nder. Le leggi su materie di comune competenza del Bund (lo stato federale) e delle regioni passano solo col concorso delle regioni rette da «grandi coalizioni» tra democristiani e socialdemocratici. Le elezioni del 2010, col 5,6% per i socialisti della Linke e il loro approdo al Landtag di Dà¼sseldorf, avrebbero consentito una larga maggioranza a sinistra della Cdu. I socialdemocratici, per non «legittimare» i nuovi arrivati, hanno escluso questa opportunità , ripiegando sul precario governo di minoranza.
Ora però, con un paese ancora più stanco delle prediche rigoriste di Merkel, Spd e verdi possono raggiungere la maggioranza assoluta a Dà¼sseldorf. Gli ultimi sondaggi danno la Spd al 38%, i Grà¼ne al 14. Insieme potrebbero arrivare al 52%. Per Merkel sarebbe un pessimo auspicio in vista delle politiche del 2013.
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