by Editore | 25 Marzo 2012 14:25
Cosa dice della società francese questo mostruoso fatto di cronaca? I candidati alle presidenziali camminano sulle uova e condividono – tutti tranne il Fronte nazionale – l’idea che prima si volta pagina meglio è. Per l’Ump di Nicolas Sarkozy si tratta di un caso psichiatrico. Il candidato Sarkozy non ha nessuna intenzione di rimettere in discussione la sua politica verso le banlieue , da cui proveniva Merah, e crede solo nell’intervento della polizia contro i casi-limite. Marine Le Pen invece è sul suo terreno prediletto. La candidata del Fronte nazionale ha proposto, se verrà eletta, un referendum sulla pena di morte. Vuole reintrodurre la «doppia pena» (lo straniero condannato sarà anche espulso: una legge da cui, comunque, il tolosano Merah sarebbe stato escluso). Il direttore della campagna di Marine Le Pen, Florian Philippot, sottolinea i legami che si sono stabiliti tra islamismo radicale e mondo della delinquenza. Ps in imbarazzo Nel Partito socialista l’analisi è più sfumata. E imbarazzata: il candidato Franà§ois Hollande spera soltanto di riuscire a riportare il dibattito sul terreno sociale ed economico, più favorevole alla sinistra perché affronta le vere preoccupazioni dei cittadini. Il direttore della comunicazione di Hollande, Manuel Valls, che è anche sindaco di Evry, un’importante città della grande periferia parigina, sostiene che questo «fatto sociale» rivela «una faglia nel nostro sistema repubblicano, la mescolanza tra declassamento sociale e crisi identitaria provoca questa deriva che sbocca nel terrorismo». Ma nessuno ha voglia di affrontare la questione del come mai la «crisi identitaria» nelle banlieue abbia trovato una sponda nell’islamismo. «Perché questo ragazzo, che era francese e non catapultato da una forza oscura dall’estero, si è identificato con delle lotte che non hanno nulla a che vedere con le nostre ed è diventato un assassino?» si chiede il socialista Razzye Hammadi. Nessuno, però, ha voglia di approfondire per trovare una risposta. E’ il modello di integrazione francese che dimostra di non aver funzionato, come era successo con quello britannico, totalmente diverso, ai tempi degli attentati di Londra perpetrati da inglesi di origine immigrata? Il periodo elettorale non è propizio a cercare risposte che richiederebbero riflessione e non scontro ideologico. Jean-Luc Mélenchon, candidato del Front de gauche (in forte crescita nei sondaggi, era al 15% alla vigilia dei fatti di Tolosa) liquida il tutto affermando che «non è il caso di politicizzare il caso, bisogna evitare di rilanciare le guerre di religione». I Verdi sono in forte imbarazzo, tra le accuse a Sarkozy della candidata Eva Joly per aver creato un clima di scontro e il dover parare i colpi sotto le accuse di favorire il «comunitarismo».
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