Come proteggere la lettura dei bambini
C’è la Fiera del Libro per ragazzi di Bologna e l’Aie, Associazione Italiana Editori, si fa portavoce di un manifesto a sostegno della lettura per giovanissimi e tratteggia uno scenario di grande trascuratezza. I firmatari del manifesto, editori grandi e piccoli, pensano che l’editoria per ragazzi goda di pochissimo spazio e visibilità sui media, che ci siano scarsi finanziamenti per le biblioteche e le iniziative locali, scarsa formazione del corpo docente e trasmissioni televisive sui canali pubblici di scarsa qualità (che è una parola molto pericolosa, quando non sono i ragazzi a poter decidere in cosa consista). Si sottolinea anche un elemento specifico, ovvero che l’imposizione dell’Iva al 21% sugli ebook, anziché il consueto 4% normalmente applicato ai prodotti editoriali, rischia di farci perdere il treno delle nuove tecnologie. Verissimo, anche se più che discutere di regime fiscale, mi rimboccherei le maniche per cominciare a presentare buoni contenuti, prima di farci sommergere da quelli che arriveranno, con un clic, dal resto del mondo. Cosa succede all’estero? La mia esperienza del mondo inglese è quella di un investimento sui ragazzi più che totalizzante della semplice iniziativa alla lettura. Un qualcosa che inizia, per così dire, dai parchi giochi di quartiere: sono numerosi e attrezzati con giochi di legno, altalene, corde e castelli da scalare che raramente mai avuto modo di vedere in Italia. Sono giochi piuttosto pericolosi e i bambini li affrontano da soli, con i genitori che rimangono fuori a leggersi un giornale.
Che c’entra questo con la lettura? Moltissimo, perché la lettura è un’attività solitaria, che si inizia seguendo il consiglio di un adulto (il maestro, il genitore o il bibliotecario di turno), ma che poi però va intrapresa in autonomia. E molti dei nostri metodi educativi, basati sul controllo e l’apprensione, la sviluppano sempre meno. Il canale pubblico televisivo di Children Bbc e la sua versione per Babyes, che chiude i battenti alle sei di sera, propone una trasmissione come “the night garden”, dove i bambini vengono “calmati” con racconti e lezioni di yoga, pronti per essere messi a letto. Il British Museum è gratis per tutti. Le biblioteche del quartiere offrono gratuitamente le loro sale per le feste di compleanno. Avviene cioè un’autentica collaborazione tra istituzioni e famiglie, in cui lo spirito di lettura viene sviluppato in modo automatico, come una componente naturale del vivere sociale. Le proteste inglesi sul minacciato taglio alle sovvenzioni per le arti sono viste nel loro insieme, in quanto minaccia nella crescita degli individui e non come un problema settoriale. La lettura non è un elemento separato dal vivere quotidiano e nemmeno un passe-partout per l’intelligenza. Soprattutto, nessun operatore si permetterebbe di fare censura qualitativa su ciò che i ragazzi dovrebbero leggere e cosa no. Si è convinti che la cultura sia dare alternative alle persone, e non “formare” lettori di un certo tipo per farli poi aderire alla definizione convenzionale di persone di cultura.
Per questo motivo sono molto contento che a questo manifesto si affianchino anche tre giornate di incontri (chiamate “Facce da libro”) tra autori e lettori e che gli editori firmatari abbiano proposto, proprio in questa fiera, un gran numero di nuovi scrittori italiani. Che possono parlare direttamente ai ragazzi. Faccia a faccia, libro a libro.
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