Cittadinanza e voto degli stranieri, una valanga di firme

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ROMA – Più di 200 mila firme per chiedere nuove norme sulla cittadinanza e per dare la possibilità  di voto alle amministrative agli stranieri sono state consegnate questa mattina alla Camera dei deputati dalla Campagna per i diritti di cittadinanza “L’Italia sono anch’io”. L’iniziativa, a cui hanno aderito 19 diverse organizzazioni, ha promosso una raccolta firme per sostenere due proposte di legge di iniziativa popolare che hanno ricevuto oltre 100mila firme ciascuna , doppiando così per ogni proposta il limite previsto dalla legge, fissato a 50mila firme. I risultati della campagna sono stati presentati durante una conferenza stampa tenutasi questa mattina a Roma.

A sostenere le due proposte soprattutto il Nord Italia. Ai primi posti, come numero di firme raccolte per entrambi i testi, ci sono la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Piemonte, la Toscana e il Veneto. Al settimo posto anche il Friuli-Venezia Giulia. Un “successo straordinario”, spiegano le organizzazioni promotrici, “possibile grazie al lavoro di centinaia di volontari che hanno raccolto le firme in questi sei mesi”. “La gente si è fermata ai banchetti, ha discusso, a volte non ha firmato ma si è posta il problema – ha spiegato Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e presidente dell’Anci e del comitato promotore -. Questa non era una battaglia solo per le persone sfortunate, ma una battaglia per tutti e di tutti. Noi non stiamo difendendo semplicemente il diritto di una minoranza, ma il diritto delle nostre città , nella nostra comunità  di far sentire tutti cittadini e di allargare i diritti sapendo che facendo questo sé un vantaggio per tutti. Una battaglia che non è di destra o di sinistra, ma una battaglia che riguarda la filosofia della cittadinanza”.

Nel dettaglio, la Proposta di legge “Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91 nuove norme sulla cittadinanza”, ha spiegato Lorenzo Trucco dell’Asgi, “rimettere in primo piano lo ius soli, la legge prevede che coloro che nascono sul territorio italiano diventino cittadini italiani. Si richiede solamente che uno dei genitori abbia un permesso di soggiorno di almeno un anno. Ci vuole un rapporto col territorio, che non deve essere un ostacolo insormontabile”. Il testo riconosce inoltre ai minori stranieri nati in Italia da genitori privi di titolo di soggiorno e in Italia entro il decimo anno di età  di richiedere la cittadinanza italiana se richiesta entro due anni o su richiesta dei genitori, di diventare cittadini italiani frequentando un corso di istruzione. Per gli adulti, il testo propone di impegnare i sindaci nel ruolo di presentazione al Presidente della Repubblica dell’istanza di cittadinanza di uno straniero residente legalmente in Italia da 5 anni e non più da 10.  La proposta di legge “Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalità ”, invece chiede di dare agli stranieri in possesso del titolo di soggiorno da 5 anni il diritto di voto in città , province e regioni per il suffragio universale nelle comunità  locali. 

Per le organizzazioni promotrici, si apre ora un secondo capitolo decisivo per veder coronato il progetto. Alla consegna delle firme, infatti, deve seguire l’effettiva calendarizzazione delle due proposte. L’Italia sono anch’io, è una campagna promossa da Acli, Arci, Asgi, Caritas italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca, Comitato 1° marzo, Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, Emmaus Italia, Fcei, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo è una brutta storia, la rete G2, Sei Ugl, Tavola della pace e Terra del Fuoco, supportata anche dall’editore Carlo Feltrinelli.

 

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