by Sergio Segio | 17 Marzo 2012 22:12
Sull’imbarcazione, che era alla deriva con il motore in avaria, si trovavano altri 52 migranti, tra cui cinque donne, tutti in precarie condizioni di salute; 19 sono stati imbarcati sul Pattugliatore della Guardia di Finanza; altri 32 sulla motovedetta della Guardia Costiera; un altro extracomunitario, in gravi condizioni, e’ stato invece soccorso da un elicottero di stanza sulla nave militare Bettica.
Nella zona e’ stato dirottato anche un rimorchiatore d’altura per partecipare alle operazioni di soccorso. Tutte le unita’ stanno facendo rotta verso Lampedusa. Il gommone che ha lanciato l’Sos con un telefono satellitare si trovava alla deriva a 85 miglia a Sud di Lampedusa, in acque di competenza libica per quanto riguarda le operazioni Sar di ricerca e soccorso.
Sono giunti a Lampedusa, su un pattugliatore della Guardia di finanza, 19 dei 52 migranti. Gli altri, imbarcati su una motovedetta della Guardia costiera, arriveranno in seguito.
A Lampedusa, che è stata dichiarata dal governo italiano “porto non sicuro”, non vi sono strutture d’accoglienza dopo l’incendio che nel settembre scorso ha distrutto il Centro di contrada Imbriacola. I 54 immigrati sbarcati ieri sono già stati trasferiti nel Centro di Pozzallo, nel Ragusano.
Mentre nel Canale di Sicilia si consuma l’ennesima tragedia del mare, con cinque morti su un gommone partito dalla Libia e soccorso dalle unità italiane, l’emergenza immigrazione rischia di innescare un nuovo scontro diplomatico con Malta. Un’altra imbarcazione alla deriva con 74 migranti a bordo è stata infatti soccorsa ieri pomeriggio a circa 40 miglia a Sud di Lampedusa, in acque di competenza maltese per quanto riguarda le operazioni Sar. Gli extracomunitari, che sarebbero tutti di origine somala, sono stati raccolti da un motopesca francese, con equipaggio tunisino, che al momento si trova fermo in attesa di ordini. La Marina militare maltese, che coordina le operazioni, ha dato indicazioni di fare rotta verso l’approdo più vicino che é Lampedusa, ma l’isola delle Pelagie è stata dichiarata “porto non sicuro” dal nostro governo dopo l’incendio doloso, appiccato da alcuni tunisini in rivolta, che nel settembre scorso ha distrutto il Centro di prima accoglienza dell’isola.
BALDUZZI ATTIVA TASK-FORCE – Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha concordato con l’Assessore alla Salute della Regione Siciliana, Massimo Russo, e il Direttore Generale dell’Istituto Nazionale per la salute, le migrazioni e la povertà (INMP), Concetta Mirisola, l’attivazione di una task force costituita da medici, infermieri e mediatori culturali da inviare sull’isola di Lampedusa per fronteggiare, assieme ad altri attori istituzionali, eventuali emergenze relative agli sbarchi. Lo rende noto il ministero della Salute, dopo l’avvistamento di un’imbarcazione nel canale di Sicilia con 57 persone a bordo, di cui 5 cadaveri. L’Inmp, che ha già realizzato il progetto accoglienza 2011 sull’isola assieme all’Ospedale Civico ARNAS di Palermo, da aprile a settembre dello scorso anno, sottolinea il dicastero, “ha fornito in tale occasione un soccorso ai migranti già dal momento dello sbarco al molo, effettuando un triage clinico-diagnostico con l’utilizzo di un approccio transculturale”.
ALTRI BARCONI IN ARRIVO DALLA LIBIA – Altri barconi carichi di migranti, almeno tre secondo le prime informazioni, sarebbero in navigazione dalla Libia verso le coste italiane. La prima imbarcazione, che ha lanciato l’Sos attraverso un telefono satellitare, è stata localizzata grazie al sistema Gps. Si troverebbe ancora in acque libiche, così come gli altri due barconi. Nella zona si sta dirigendo un rimorchiatore d’altura.
Source URL: https://www.dirittiglobali.it/2012/03/barcone-soccorso-a-sud-lampedusa-ci-sarebbero-dei-morti-a-bordo/
Copyright ©2024 Diritti Globali unless otherwise noted.