Anoressiche vietate per legge Così Israele sfida la moda
La rivoluzione nella percezione dei modelli di bellezza in Israele è iniziata dalla Knesset, dove lunedì sera è stata approvata una legge che manda in frantumi l’ideale anoressico di bellezza, diventato il modello dei nostri giovani, che tentano di adeguarsi a questa illusione impossibile cadendo nel baratro dei disturbi alimentari. Primo Parlamento al mondo, la Knesset ha approvato una legge per combattere l’anoressia e i disordini alimentari vietando alle modelle troppo magre di apparire nelle pubblicità . È la prima volta che un governo usa il proprio potere legislativo per intervenire sull’industria della moda, accusata di provocare disordini alimentari idealizzando una magrezza estrema. Per i promotori della norma la lotta all’anoressia è come quella contro il fumo. La speranza è che la nuova legge diventi un modello per tutti quei Paesi che faticano con la diffusione di anoressia e bulimia, soprattutto tra le giovanissime.
In Israele il provvedimento è stato subito ribattezzato la “legge Photoshop”, perché oltre a vietare l’uso di modelle visibilmente sotto peso per le pubblicità , obbliga le agenzie a indicare l’uso di programmi grafici per modificare le immagini e rendere ancora più magre le modelle. La “legge Photoshop” chiede a chi lavora nella moda di presentare un certificato medico non più vecchio di tre mesi durante le sedute fotografiche destinate al mercato israeliano, dove si attesta che i modelli non sono «denutriti», in base agli standard dell’Organizzazione mondiale della sanità . L’indice di massa corporea – Bmi (Body Mass Index) che si calcola si calcola come il rapporto del peso, espresso in chilogrammi, e il quadrato dell’altezza, espressa in metri – minimo richiesto dall’Oms per non essere denutriti è di 18,5 punti.
Lo Stato ebraico, rappresentato nel settore dalla bellissima Bar Refaeli, l’ex fidanzata di Leonardo di Caprio, è così il primo Paese ad imporre per legge un peso minimo per le professioniste della passerella e a obbligare le aziende a rivelare se le immagini dei modelli sono state manipolate. Si spera così di riuscire limitare, soprattutto fra i più giovani, l’influenza di modelli estetici irreali e patologici nella percezione del corpo, influenza che si ritiene sia una delle cause dell’anoressia nervosa.
La prima firmataria della legge – che venne presentata nel 2009 – è la deputata di Kadima Rachel Adato, medico ginecologo, membro della Commissione della Knesset per il Lavoro, il Welfare e la Salute, e presidente della “Lobby della Salute” e della “Lobby per la Promozione della Salute delle Donne”. Ma dalla sua presentazione la legge ha avuto un appoggio “trasversale” in Parlamento, il co-firmatario è il deputato Likud Dani Danon, vice-presidente della Knesset, presidente della Commissione per i Diritti del Bambino e presidente della “Lobby per la Salute del Bambino”.
Non c’è stato un caso particolare che abbia innescato l’iter legislativo. In Israele, come in tutto il mondo occidentale industrializzato, l’anoressia nervosa colpisce per la prima volta soprattutto nella fascia di età fra i 15 ed i 30 anni, ma sono stati diagnosticati casi anche fra i bambini e i cinquantenni. Ne è vittima tra lo 0,5 e l’1% della popolazione, le donne in misura 20 volte maggiore degli uomini, mentre si calcola che il numero dei malati sia raddoppiato dagli Anni ‘60 ad oggi e sia in continuo aumento. Dice a Repubblica la dottoressa Adato «Questa legge riporta i modelli estetici nei limiti della ragionevolezza, limiti sani, possibili, che impediranno ai nostri figli di diventare vittime di questa epidemia. Grazie a questa legge, manderemo ai giovani un messaggio che dice la magrezza è una cosa accettabile, ma ha dei limiti e “il troppo magro” esiste».
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